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Viaggio nella città del Luna Park di Legnano: «Vogliamo tornare a vendere sorrisi»

Siamo entrati nel piazzale del Luna Park di Legnano dove 250 persone sono ferme con le loro giostre da 7 mesi. Gli operatori dello spettacolo, grati a Legnano per l'ospitalità, chiedono di ripartire in sicurezza

Video a cura di Luca Delfini

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Luna Park Legnano 4 di 22

259 persone, 85 famiglie, da 7 mesi sono bloccate nel piazzale Primo Maggio a Legnano con le loro case itineranti. Molti non accendono le luci della loro giostra da un anno, altri – i più fortunati, che sono riusciti a partecipare a manifestazioni la scorsa estate –  da settembre hanno smesso di «vendere sorrisi e spensieratezza» con la speranza di riprendere a farlo il più presto possibile: «Ci hanno prospettato il primo di luglio come data per la ripartenza ma per noi é troppo tardi – spiega Ferdinando Uga, il presidente nazionale ANESV-AGIS che ci ha accolto nella sede del Luna Park di Legnano dove opera da sempre con il suo autoscontro portando avanti l’attività di famiglia  -: abbiamo bisogno di tempo per presentare pratiche, planimetrie e piani di sicurezza: questo significherebbe partire a fine luglio per poi terminare la stagione il 15 di agosto. I costi sono maggiori dei benefici».

LA SICUREZZA PRIMA DI TUTTO
Anche perché di spese gli operatori dello spettacolo ne hanno già sostenute parecchie: «Nel primo lockdown – spiega l’operatore legnanese – abbiamo attrezzato i nostri impianti per adattarci alle linee guida con contingentamenti, sanificazioni e disinfestazioni più volte al giorno, per due soli mesi di lavoro. Non possiamo continuare a investire senza un ritorno. Per questo chiediamo di anticipare l’apertura a inizio giugno ».

luna park legnano

Le attrazione devono anche superare le revisioni e hanno costante bisogno di manutenzione. Nel piazzale Primo Maggio tra le giostre parcheggiate inanimate e silenziose non é raro trovare chi si prende cura del proprio mezzo di lavoro: «Per noi la sicurezza è fondamentale – insiste Uga -: oltre alle continue revisioni, ogni volta che ci spostiamo ci sottoponiamo alle commissioni comunali o provinciali di vigilanza che hanno al loro interno un esperto sanitario. Questa categoria ha inoltre il vantaggio di potere operare all’aperto e abbiamo già dimostrato la scorsa estate di poterlo fare nel pieno rispetto delle norme anti-covid. Nonostante questo le nostre richieste continuano a rimanere inascoltate».

Lavoratori dei luna park in protesta contro le chiusure, in 100 da Legnano

 

CI SCUSIAMO PER I DISAGI CAUSATI DURANTE LA PROTESTA
Per fare arrivare questa richiesta  al Governo gli operatori dello spettacolo itinerante hanno fatto più di una manifestazione. L’ultima é partita da Legnano con 100 camion e giostre che passando da viale Toselli hanno invaso le tangenziali: «Ci teniamo a scusarci per i disagi che abbiamo creato, ma siamo stati costretti a manifestare per fare arrivare il nostro urlo. Io domani sarò a Roma e ci starò fino a quando non avremo risposte precise per potere realizzare e organizzare queste imprese. Sicuramente una proposta interessante è quella approvata dal Comune di Luino per rendere il lunapark diffuso tra le piazze della città».

Luna Park Legnano

GRAZIE A TUTTI I LEGNANESI
Oltre a scusarsi per i disagi causati durante la manifestazione, Ferdinando Uga rivolge un particolare ringraziamento alle forze dell’ordine, a tutti i cittadini legnanesi e al Comune «che per sette mesi ci ha ospitato, coccolandoci, in un certo senso». Capendo la situazione difficile, l’amministrazione comunale ha prorogato la concessione degli spazi per le loro case mobili permettendo a queste famiglie di vivere una «vita normale e civile», spiega l’operatore che ogni giorno porta i suoi nipoti alle scuole De Amicis del centro, le stesse scuole che hanno frequentato i suoi figli e che ha frequentato lui stesso quando da bambino si fermava a Legnano per la Fiera dei Morti.

L’associazione di Anevs ha dato una mano con la strumentazione per la Dad e sono state predisposte posizioni wi-fi per permettere a tutti i bambini e ragazzi di frequentare le lezioni a distanza anche in questa piccola città nella città. «Il luna park è una grande famiglia, ci si conosce e ci si aiuta – spiega Uga – alcuni di noi hanno trovato altri lavori in attesa di riprendere con le manifestazioni, altri sono in maggiore difficoltà. La Caritas ha portato aiuti nei momenti più duri e per tenersi attivi alcuni operatori hanno portato la spesa a casa delle persone bloccate per il covid».

Luna Park Legnano

MENO AIUTI PIÙ LAVORO
Qualche aiuto è arrivato anche dal Governo ma non è questo che chiede chi è abituato a viaggiare e lavorare spostandosi di città in città e di fiera in fiera: «La gente qui lavora con le unghie – ci spiega Stefany Piccaluga, 33 anni, che rappresenta la sesta generazione di una famiglia di lavoratori dello spettacolo – mio marito è tornato a fare l’idraulico, si fa quel che si può. Gli aiuti devono essere dati a chi non può lavorare, non a noi che possiamo farlo. Abbiamo frequentato  scuole importanti, siamo formati in diversi settori, tra di noi ci sono elettricisti, idraulici, abbiamo fatto corsi, preso patenti per piani antincendio e di sicurezza: le giostre itineranti sono una grande impresa, al pari di grandi franchising, che ci diano almeno la possibilità di provare ad aprire e di metterci alla prova. Chiediamo di essere più ascoltati come categoria e lo dico anche come donna e madre di un bambino di due anni che ha investito qui, in questo lavoro tutta la sua vita».

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 05 Maggio 2021
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