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Basket: com’è cambiata la cronaca televisiva

Alessandro Mamoli di Sky e Mario Castelli di Eurosport, ospiti del Panathlon La Malpensa, hanno trattato il tema “La narrazione del basket da Aldo Giordani a kaboom”

Un incontro di cultura sportiva quello organizzato dal Panathlon Club La Malpensa all’Hotel Poli di San Vittore Olona e che ha avuto come tema “La narrazione del basket da Aldo Giordani a kaboom” che ha riscosso unanimi e positivi consensi da una platea attenta e preparata.

Ospiti e relatori della serata Alessandro Mamoli di Sky e Mario Castelli di Eurosport, due tra i più bravi e capaci telecronisti della nostra palla a spicchi che hanno raccontato le loro esperienze televisive e di come sia completamente cambiato, nel corso degli anni, il modo di raccontare le vicende cestistiche.

Ad aprire la serata il saluto di Enrico Salomi, presidente del Club La Malpensa, che ha ricordato la figura di Danilo Carabelli, ex presidente Panathlon recentemente scomparso. Successivamente dato la parola a Giovanni Castiglioni, addetto stampa del Panathlon che ha dato inizio alla serata a cui ha partecipato Marilena Vercesi, sindaco di San Vittore Olona.

Tanti gli aneddoti portati dai due giovani commentatori televisivi che, in un percorso lungo oltre cinquant’anni, hanno portato il pubblico presente a far capire come il modo di raccontare il basket sia stato rivoluzionato, facendo ascoltare alcune dirette televisive di Aldo Giordani agli albori del basket italiano, in cui i toni usati erano così sobri da arrivare a scusarsi per quelli più accesi adoperati nel commentare la vittoria dell’Italia agli europei di Nantes nel 1983.

Ora il modo di interagire col pubblico a casa è completamente cambiato, è addirittura consentito gridare, un percorso che si è evoluto ma forse non nel migliore dei modi ed in cui spesso la differenza con il pubblico americano è data dal differente approccio che si ha con lo sport, oltreoceano considerato al pari dell’arte.

Un excursus in cui non sono mancati riferimenti a personaggi che hanno fatto o ancora fanno la storia del basket italico come Dan Peterson e Flavio Tranquillo ed in conclusione l’augurio che in un futuro che non appare poi così lontano, la voce dell’uomo non sia sostituita da quella delle macchine che forse potranno anche rimpiazzarlo nel dare il resoconto di una partita ma che mai potranno far vivere emozioni a chi la guarda.

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 26 Settembre 2018
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