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“Io in auto dopo 60 giorni, Valentino miracolato?”

La riflessione del dr. Vincenzo Saitta, medico dei Knights, che ha avuto lo stesso trauma subito dal pilota già in moto dopo solo 15 giorni...

È la notizia sportiva del giorno. Valentino Rossi, dopo solo 15 giorni dalla caduta con frattuta di tibia e perone, è già in pista ad Aragon per le prove del MotoGp di domenica prossima, 24 settembre. Tutti a parlare di un'altra impresa del "Dottore", tutti a parlare di miracolo sportivo. Esistono altri precedenti casi, ma quando c'è in pista Valentino l'esposizione mediatica è maggiore.

Vincenzo Saitta Salanitri, amico medico legnanese, dall'anno scorso inserito nello staff sanitario del Legnano Basket, a luglio era rimasto vittima di un identico infortunio. Non causato da corse motociclistiche, più banalmente per una scivolata mentre correva sull'alzaia dell'Olona. Per 60 giorni assoluto divieto di mettersi alla guida dell'auto e per alcuni giorni costretto a muoversi su una carrozzina. Oggi, da sportivo e da medico è il primo a sorprendersi della "miracolosa" guarigione di Valentino.

"Una decisione, quella presa da Valentino – una sua prima riflessione al Memorial Morelli in attesa della gara dei Knights – a rischio. Sicuramente, avrà dolore, un forte dolore, con pericolo di caduta. Sul dolore interverranno con sedativi. Il problema sarà durante la corsa, quando dovrà piegare la moto. La zona della frattura subirà sollecitazioni non indifferenti". 

"Solo chi conosce esattamente cosa sia accaduto a Valentino può valutare la situazione in maniera seria e approfondita – prosegue il dr. Saitta -. A questo proposito, ricordo bene che il primario che l'ha operato, il prof Pascarella, aveva parlato post intervento di riposo per 30-40 giorni.  Così, da osservatore, qualche dubbio sulla reale gravità dell'infortunio resta. Forse, di minor entità rispetto a quello che abbiamo sentito e visto scritto".

E qui interviene appunto l'esperienza subita dallo stesso medico legnanese che, per una analoga frattura, aveva dovuto trascorrere altro che solo 15 giorni di convalescenza. Ma, insomma, Valentino è Valentino. Certi miracoli sportivi e sanitari fanno parte solo del suo bagaglio professionale. In bocca al lupo per Aragon. Già nelle prove ufficiali, tutti gli occhi sulla gamba infortunata e dita incrociate, prima di saltare sul divano per l'auspicata vittoria del "Dottore".

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 23 Settembre 2017
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