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Cerro Maggiore, Teresina Rossetti racconta la sua versione su Amcem

L'ex sindaco, candidata a guidare nuovamente il paese, chiarisce uno degli aspetti più spinosi della sua amministrazione

(c.l.) La questione Amcem continua a scaldare la politica e la campagna elettorale di Cerro Maggiore. In questi giorni il Centrodestra unito, lista a sostegno di Nuccia Berra, ha diffuso un volantino in cui tratta la vicenda relativa alla farmacia comunale. Il centrodestra unito ricorda come l'ex amministratore unico e presidente della multiservizi, Donato Barbano, fosse stato nominato e poi confermato dagli allora sindaci Antonio Lazzati e Teresina Rossetti. Il Centrodestra, poi, sottilenea la vicinanza politica di Barbano al Partito Democratico, di cui fu segretario, e alla sua esponente di spicco a Cerro: Piera Landoni.

Da questo volantino prende spunto l'ex prima cittadina Teresina Rossetti per ripercorrere tutta la questione Amcem. Di seguito il suo intervento integrale.


La dichiarazione su A.M.Ce.M. resa dal Centro Destra Unito mi fornisce l’occasione di chiarire la questione della municipalizzata, permettendomi di rispondere alle richieste della cittadinanza sulle ragioni che hanno portato alla caduta della giunta e successivo commissariamento.

Come affermato nella lettera di accompagnamento al nostro programma, sia io sia la mia squadra preferiamo guardare al futuro, non soffermarci sul passato, ma ritengo doveroso chiarire nuovamente quanto successo nel periodo in cui ero Assessore al bilancio prima e Sindaco poi.

Nel 2011 veniva costituita A.M.Ce.M. per sostituire la precedente municipalizzata CEA ed veniva nominato amministratore unico D.B. dall’allora Sindaco in qualità di rappresentante del Comune (socio unico di A.M.Ce.M.). Ricordo che al tempo ricoprivo la carica di Assessore al Bilancio senza responsabilità diretta sulla municipalizzata, quindi anche senza alcun potere di controllo su essa.

Nel 2014, in tempi non sospetti, come Sindaco ho rinnovato l’incarico a D.B. come da statuto A.M.Ce.M.

Nonostante le relazioni positive dell'allora revisore dei conti, ho voluto chiedere chiarimenti più approfonditi sul bilancio dal quale sono scaturite delle anomalie che mi hanno portata ad ulteriori verifiche.

Non ricevendo risposte soddisfacenti sono stata costretta per ben due volte (luglio e ottobre 2016) a togliere dall’ordine del giorno del consiglio comunale il punto relativo all’approvazione del bilancio A.M.Ce.M.

Nel frattempo, scaduta la nomina del revisore, ho provveduto a nominarne uno nuovo tramite pubblico avviso indetto dal Comune per la suddetta carica. La relazione rilasciata da quest'ultimo ha evidenziato una serie di problematiche che hanno portato da un lato ai vari esposti da parte del Comune e delle minoranze e dall’altro (venuto meno il rapporto fiduciario tra Sindaco e Amministratore) alla mia revoca immediata di D.B. dall’incarico di amministratore di A.M.Ce.M., cosciente che, da questa decisione, sarebbero insorti profondi problemi con alcuni componenti della mia maggioranza.

In seguito D.B. ha impugnato la mia revoca nei confronti della quale il TAR si è espresso con la sentenza del 21/02/18 pubblicata il 04/05/18 confermando la legittimità della mia azione.

Quindi, citando la domanda fatta dal Centro Destra Unito: "Vi fidereste ancora di loro?”, non vedo motivo per non fidarsi di chi ha sempre agito onestamente e per il bene della cittadinanza, assumendosi sempre le proprie responsabilità, denunciando ciò che non andava pur consapevole delle conseguenze da affrontare.

Teresina Rossetti

Redazione
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Pubblicato il 04 Giugno 2018
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