Il sindaco Roberto Colombo correrà tra le fila di Liberi e Uguali per il Parlamento. La notizia era stata diffusa nei giorni scorsi. E tra la minoranza del consiglio comunale canegratese iniziano ad alzarsi voci critiche verso questa scelta.

A parlare è Cambiamo Canegrate, la lista civica di centro destra guidata da Diego Conti. Alla lista non piace l'idea che la campagna elettorale per il Senato possa distrarre il primo cittadino dai suoi doveri verso la città: «Nell’augurare al sindaco Roberto Colombo buona fortuna per la sua candidatura al Senato della Repubblica, gli ricordiamo che lo stipendio e i contributi pensionistici che percepisce sono a carico del Comune di Canegrate, auspichiamo, pertanto, che nel corso della campagna elettorale non venga sottratto troppo tempo al lavoro di sindaco a tempo pieno». «Sicuramente il sindaco Colombo ha tutte le potenzialità e l'esperienza per poter diventare senatore – aggiunge Conti –, ma se dovesse essere eletto come farà? Farà il sindaco – senatore, seguendo Canegrate da lontano? Lascerà il ruolo di sindaco dopo essere stato appena rieletto e mandadoci di nuovo a elezioni? Non è stata una bella scelata per i canegratesi, nè per chi lo ha votato, nè per chi no».

A queste critiche risponde direttamente il primo cittadino, assolutamente deciso a non lasciare il suo Comune, anche in caso di nomina a senatore. «Da Canegrate non scappo. Questo è certo – risponde secco Colombo, indicato come candidato all'unanimità da tutta la zona del Legnanese –. Non avrei mai accettato la candidatura se non avessi avuto la certezza che le due cariche di sindaco di un Comune sotto i 15mila abitanti e di senatore non fossero compatibili». A decretarlo è stata la legge Del Rio del 2015, che ha riportato la soglia di incompatibilità tra le due cariche da 5mila a 15mila abitanti. «In questo mesi che ci separano dal voto, non ci sarà tempo rubato al Comune – rassicura Colombo -. Chiunque abbia un ruolo politico in questi giorni sarà impegnato nella campagna elettorale per la sua parte».