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Sindacati: «Per le RSA, come la S.Erasmo, la situazione è allarmante»

Le tre sigle sindacali hanno nuovamente espresso la loro preoccupazione e interpellato l'Ats Milano per chiedere chiarezza e dispositivi di sicurezza

Resta alta l'attenzione verso la delicata situazione in cui si trovano la RSA Sant'Erasmo di Legnano. Le tre sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil con i pensionati e la categoria della Funzione Pubblica hanno nuovamente espresso la loro preoccupazione e interpellato l'Ats Milano per chiedere chiarezza e dispositivi di sicurezza per gli operatori sanitari.«Ad oggi non abbiamo ricevuto alcuna risposta in merito – commentano i sindacalisti che hanno redatto una lettera inviata all'Ats -. Riteniamo che questo comportamento sia da ritenersi inaccettabile, soprattutto alla luce del diffondersi di situazioni di altrettanta gravità». 

[pubblicita]Oltre alla RSA Sant'Erasmo i sindacalisti, nel documento, hanno segnalato la casa di riposo di Morimondo e Mario Leone di Mesero che ad oggi conta «8 decessi, probabilmente riconducibili al coronavirus, ma ovviamente a questo non attribuibili perché avvenuti ancora in assenza di tamponi». Le tre sigle sindacali hanno poi rimarcato che «i soggetti più fragili e a maggior rischio non possano pagare il prezzo più alto della drammatica crisi che stiamo vivendo. Dalle segnalazioni ricevute risulta inoltre che, anche in presenza di sintomi, non vengono eseguiti i tamponi e gli ospedali non prevedono il ricovero degli ospiti provenienti dalle strutture socio-sanitarie (RSA-RSD-CSS)».

La scelta di Regione Lombardia di individuare le RSA quali strutture per il ricovero di pazienti COVID-19 dimessi dall’ospedale, rappresenta un’ulteriore criticità. «Una condizione allarmante – scrivono i sindacalisti – che determina crescente ansia e preoccupazione tra il personale, anche per la ormai cronica insufficienza di DPI idonei, in particolare KIT SARS-COV-2 come mascherine facciali filtranti (FFP2 o FFP3), occhiali, camici monouso». Per i sindacalisti è necessario garantire ai lavoratori che svolgono la propria attività all’interno delle strutture sanitarie e socio-sanitarie una fornitura prioritaria di DPI adeguati per quantità e qualità, «così come garantire la corretta applicazione del protocollo di sorveglianza sanitaria, come precisato con nota della Direzione Generale Welfare del 29 marzo 2020 “indicazioni per l’attuazione relativamente alla sorveglianza sanitaria degli operatori sanitari”, considerato che anche la rilevazione della temperatura corporea viene effettuata in modo disomogeneo e a tutt’oggi non risulta eseguita nemmeno c/o la ASST Ovest Milanese, con evidente inadempienza rispetto alle disposizioni normative».

Le stesse operazioni di sanificazione degli ambienti dovrebbero essere costanti, ma secondo i sindacalisti anche nella stessa ASST Ovest Milanese «non risultano pianificate ed attuate». In ultimo le parti sindacali hanno rilevato ulteriori criticità nella gestione a domicilio di tutti i pazienti COVID-19 dimessi dall’ospedale: «Sembra infatti, che per sottoporsi al tampone di controllo gli stessi debbano recarsi presso gli ambulatori ospedalieri, si chiede pertanto se tale procedura risulti coerente con le misure per il contenimento della diffusione del contagio, e dalle disposizioni in vigore con la DGR 2986 del 23 marzo 2020».

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 02 Aprile 2020
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