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Sciopero di 8 ore, sindacati: «Va salvaguardato il diritto alla salute»

Diverse le categorie che domani, mercoledì 25 marzo, parteciperanno allo sciopero di 8 ore indetto dalle tre sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil 

Diverse le categorie che domani, mercoledì 25 marzo, parteciperanno allo sciopero di 8 ore indetto dalle tre sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil per salvaguardare «il diritto alla salute». Aderiranno i lavoratori di tutti settori industriali della lavorazione della carta e del cartone e della stampa. La motivazione della protesta riguarda il Decreto del Governo del 22 marzo che, per i sindacati, risulta sin troppo interpretabile, in quanto molte attività non essenziali nè indispensabili sono state inserite tra quelle che possono continuare a lavorare.

[pubblicita]«La nostra regione sta affrontando una condizione di emergenza che non ha precedenti nella sua storia repubblicana – affermano i sindacalisti -. Il sistema sanitario è allo stremo e le immagini di dolore per la perdita di chi non ce l’ha fatta resteranno indelebili per tutto il Paese. In questa situazione riteniamo che le decisioni assunte dai governi regionale e nazionale non siano sufficientemente adeguate a garantire la sicurezza dei lavoratori e dei cittadini. Non si ha il coraggio di imporre e vigilare su condizioni minime di sicurezza nei luoghi di lavoro e non si vogliono realmente bloccare le realtà produttive non indispensabili»

Le tre sigle sindacali sono convinte che bisogna riconsiderare l'elenco delle attività da tenere aperte. «Non possiamo stare in silenzio e permettere che passino come essenziali produzioni che non lo sono affatto – affermano i sindacalisti -. Non possiamo pensare che, per esempio, stampare le schedine del lotto, i volantini della grande distribuzione o la carta da parati siano beni necessari. Non possiamo pensare che oggi questo Paese abbia bisogno delle scatole per i beni di lusso o per i profumi».

Per i sindacalisti è sostanzialmente impossibile lavorare mantenendo le distanze o avere i necessari DPI. «Spesso i protocolli non vengono stipulati o sono disattesi – precisano infine i sindacalisti -. Ad eccezione delle aziende che svolgono attività veramente essenziali legate all'alimentare, alla sanità, alla sicurezza, alla produzione di carta a ciclo continuo e all'informazione, e dove vengano effettivamente fatti e rispettati i protocolli per la sicurezza. I lavoratori Lombardi non hanno mai avuto problemi a lavorare ma non permetteranno di mettere a rischio la propria vita per farlo».

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 24 Marzo 2020
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