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Tosi: il bando d’acquisto non convince i sindacati

L'acquisto dell'Area Rossa da parte di Presezzi non allontana l'ipotesi trasloco e avvicina quella degli esuberi - Presezzi non ha espresso la sua posizione

L'acquisto dell'Area Rossa da parte di Presezzi allontana l'ipotesi trasloco e avvicina quella degli esuberi. La pubblicazione del bando da parte del commissario straordinario Lolli non convince le parti sindacali che vedono una pericolosa "spada di Damocle" sulla testa di tutti i dipendenti in cassa integrazione sino ad agosto. Inoltre, non c'è certezza sulla partecipazione al bando da parte di Presezzi che tutt'oggi non ha espresso la sua posizione, escludendo così in maniera definitiva la possibilità di trasferirsi in Brianza. 

[pubblicita] Nella migliore delle ipotesi l'azienda resterà in città in versione ridotta – con service, montaggio e ingegneria – e il timore è l'arrivo di almeno 50 licenziamenti. Perciò resta alta l'attenzione da parte delle tre sigle sindacali, pronte a chiedere a Presezzi un nuovo piano industriale. «Se dovessero confermarsi le ipotesi che vedono la riduzione della fabbrica con l'eliminazione dell'Officina appare evidente la messa in discussione di diversi posti di lavoroafferma Jorge Torre segretario Generale della CGIL Ticino Olona -. Esuberi che devono essere risolti con l'intervento non solo delle parti sindacali, ma anche di tutto il territorio che dev'esser pronto a farsi carico del problema per evitare i licenziamenti attuando politiche di salvaguardia».

Fortemente negativo il punto di vista di Mirco Rota della Fiom -Cgil che da anni segue la vicenda della fabbrica: «Con la pubblicazione dell'offerta di Presezzi, effettuata dal commissario straordinario con l'approvazione del ministro Di Maio è stata decretata la fine industriale della Franco Tosi». Rota è convinto che i manager brianzoli rinunceranno alle attività delle lavorazioni meccaniche, ipotesi che «contrasta con gli accordi sindacali sottoscritti dall’azienda e dal ministero e ora palesemente violati con il fatto che tutto ciò porterà anche ad una riduzione di personale. Con questa ipotesi il ministero dello Sviluppo economico avalla e autorizza di fatto un’operazione che non solo porterà ai licenziamenti ma sicuramente alla fine del rilancio industriale della Franco Tosi di Legnano, un grande merito che Di Maio si può totalmente intestare. La vediamo davvero nera».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 25 Giugno 2019
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