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Tosi: vicini all’accordo per restare a Legnano

Secondo l'assessore Gianluca Alpoggio e i sindacalisti «siamo vicini a una soluzione» - Ad aprile potrebbe esserci il lieto fine

Presezzi e il commissario Lolli a un passo dall'accordo per l'area Franco Tosi di Legnano. «Questa sembra la volta buona!», un pensiero non solo dell'assessore all'Urbanistica Gianluca Alpoggio, ma anche dei sindacalisti che oggi, giovedì 28 marzo, hanno partecipato al tavolo ministeriale. Il prossimo, quello forse conclusivo, sarà ad aprile, dopo la riunione del comitato creditori fissato lunedì 15 aprile. 

«La situazione è apparsa più distesa afferma l'assessore Alpoggio presente a Roma -. Il commissario Lolli ha affermato che ci sono ottime possibilità nel trovare una soluzione. Direi che è positivo: la partita potrebbe terminare a giugno». 

Dello stesso parere il deputato Riccardo Olgiati che ha commentato:«Un altro rinvio potrebbe sembrare l’ennesima perdita di tempo di una storia infinita che ormai va avanti da anni di rinvio in rinvio ed invece oggi siamo arrivati finalmente a parlare di una trattativa avviata, certo non semplice e senza difficoltà, ma che vede commissario Lolli e Presezzi finalmente al tavolo per trovare la soluzione».

Secondo ancora Olgiati ci sono offerte importanti sul tavolo del commissario: «Anche oggi il passo finale non è stato fatto ma ritengo si sia fatto un altro piccolo passettino in avanti Mi auguro che anche i sindacati siano compatti per facilitare la soluzione, se tutti insieme remiamo dalla stessa parte sono certo che potremo salvare la Tosi e ridare un po’ di speranze ai lavoratori che da troppo aspettano certezze sul proprio futuro»

[pubblicita] L'unica perplessità riguarda una delle due proposte, formulate dagli imprenditori brianzoli e in seguito "perfezionate" durante la trattativa a porte chiuse con il commissario straordinario: «L'impressione è che siamo ormai vicini a una soluzionespiega Renato Esmeraldi della Fiom Cgil Legnano -. Durante l'incontro non sono stati illustrati i due piani, Ci è stato solo detto che il piano A prevede l'acquisto di tutta l'area attualmente occupata dalla Tosi di Presezzi, mentre il il piano B vede un perimetro più ristretto. Questo particolare ci preoccupa: temiamo un taglio dei lavoratori. Non sappiamo se la riduzione del perimetro di superfice determini una modifica del piano industriale effettuato nel 2015. Perciò restiamo vigili». A tal proposito Alpoggio ha ribadito che sul tavolo non è stata presentata alcuna documentazione, quindi «non possiamo fare ragionamenti concreti. Certamente condivido la necessità espressa dai sindacati nel tutelare il livello occupazionale nel rispetto degli accordi presi». 

Infine, secondo l'assessore legnanese all'Urbanistica questo tavolo ministeriale è un «esempio concreto di quanto sia importante pensare in primis alla città. L'azione irresponsabile che è stata effettuata in consiglio comunale non è un bene per Legnano. Ad esempio, se oggi Legnano fosse stata commissariata, non avrei potuto presenziare al tavolo ministeriale a Roma con la speranza, condivisa da tutti, di chiudere una partita annosa che ormai dura da anni. Se fossimo stati commissariati, non ci sarebbe stata una rappresentanza politica di Legnano pronta a tutelare la parte urbanistica della città. E domani, quando questa situazione verrà conclusa, chi gestirà il suo prosieguo? La Tosi è solo un esempio delle diverse situazioni che potrebbero rimanere in sospeso. Di fatto io, sino a che sarà possibile, continuerò a lavorare e ad impegnarmi per il bene della città».

Per Christian Gambarelli Segretario Generale FIM CISL Milano Metropoli, infine, non appare ancora soddisfacente il percorso intrapreso seppur l'incontro a Roma sia stato positivo: «La definizione del perimetro di proprietà in discussione dovrà per il sindacato tenere conto dei più ampi impegni presi da Presezzi sul rilancio complessivo della Franco Tosi nello stabilimento di Legnano. Tale impegno, ovvero il piano industriale di sviluppo, dovrà per noi essere oggetto di definizione complessiva presso il MISE e prevedere lo sviluppo dell’azienda a Legnano con criteri di stabilità, investimenti tecnologici ed industriali veri e sviluppo occupazionale. Per la prima volta dopo anni di incontri inconcludenti possiamo intravedere la possibilità concreta di vincolare la proprietà ad impegni veri sullo sviluppo industriale e occupazionale della Tosi a Legnano. Se Presezzi vuole fare sul serio questa volta ha l’occasione di poterlo dimostrare. In caso contrario si assumerà le sue responsabilità davanti ai lavoratori, al sindacato e alle istituzioni.6+».

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 28 Marzo 2019
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