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Tessitura di Nosate, presidio in Confindustria: «Chiediamo tutele»

Il tavolo di trattativa aperto ieri, martedì 27 marzo, nella sede di Confindustria Legnano,  proseguirà lunedì 1 aprile

Lavoratori della Tessiture di Nosate in sciopero sotto gli uffici di Confindustria a Legnano per chiedere «tutele dall'azienda per cui abbiamo lavorato da almeno 20 anni». Dal canto suo la proprietà ha aperto un confronto, ma per Davide Ferrario della Cgil  «non è abbastanza». Di fatto il tavolo di trattativa aperto oggi, martedì 27 marzo, nella sede di Confindustria Legnano, proseguirà lunedì 1 aprile. 

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"Tessiture di Nosate": lavoratori in sciopero sotto confindustria 4 di 5

[pubblicita] Mentre i lavoratori manifestavano, nel primo pomeriggio di ieri, i sindacati e i rappresentanti delle due fondazioni a capo dell'azienda sono riusciti a intavolare un dialogo. Un punto di partenza che dovrà essere sviluppato a favore dei 110 dipendenti che dal 16 aprile resteranno a casa. «Siamo qui per l'ennesima volta a scioperare nel tentativo di portare a casa l'accordo quadro, oltre che l'anticipazione della cassa e una buona uscita – affermano i lavoratori -. La maggior parte di noi è entrata in quest'azienda da giovanissimi, adesso abbiamo tutti famiglia e figli. Quale sarà il nostro futuro?».

A partecipare all'incontro anche i sindacalisti Giandonato Dipierro della Uiltec-uil Salvatore Di Rago della Femca Cisl. A sostenere i 110 lavoratori, presenziando alla manifestazione, Jorge Torre segretario della Cgil Ticino Olona con Giuseppe Oliva, segretario della Cisl Milano Metropoli

[pubblicita]   Due i "paracadute" da delineare: «La cassa integrazioni per 12 mensilità che sembra sia già una certezza spiega il sindacalista Ferrario – e poi è necessario trovare un punto d'incontro per poter sostenere queste persone: quindi una buona uscita e un percorso di formazione per la ricollocazione. La proprietà è rappresentata da due enti morali: ecco non vogliamo che questi lavoratori ad un certo punto debbano bussare alla porta di queste due fondazioni in veste di bisognosi in cerca di aiuto. È quindi necessario trovare una soluzione adesso. Certamente è stato positivo vedere che la proprietà è disposta a dialogare: vedremo come andrà il prossimo incontro».

Altra partita importante per il sindacalisti è il futuro dell'immobile a S.Stefano Ticino. «Con la cessazione dell'attività la struttura rimarrà vuota con i suoi 100 telai – afferma Ferrario -. Dobbiamo capire quale sarà il futuro di quest'immobile per evitare che diventi l'ennesima struttura abbandonata e degradata».

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 28 Marzo 2019
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