Quasi 2mila lavoratori lombardi sono scesi in piazza a Roma per far sentire la propria voce. Dalla Lombardia sono partiti tre treni e diversi autobus per un totale di oltre1800 dipendenti della filiera delle costruzioni (Edilizia, Cemento, Laterizi, Lapidei, Legno e arredo e Restauratori) per partecipare alla manifestazione tenutasi a Roma. Tra questi c'erano anche cittadini del Legnanese.

«Hanno dato una risposta positiva i lavoratori della filiera delle costruzioni del Ticino Olona allo sciopero generale del settore indetto dalle segreterie nazionali di Feneal Filca Fillea – spiega Agron Hysaj della Fillea Cgil del Ticino Olona – La manifestazione è volta per interfacciarsi a diversi interlocutori: Governo, Controparti  Ance e associazioni Artigiani, Parlamento, banche e istituzioni. Nuovo piano investimenti in opere pubbliche strategiche (ferrovie, mobilità alternativa, ecc), riqualificazione del settore (con l’introduzione della patente a punti per le imprese), qualità del lavoro svolto sul cantiere (proposta di legge depositata in parlamento stesso  lavoro stesso contratto e durc per congruità), fondo nazionale di garanzia creditizia (per mettere in condizioni le imprese di portare a termine i cantieri aperti): sono alcuni dei temi che sono inseriti nella piattaforma sindacale». 

Piazza del Popolo ha unito i lavoratori: «A manifestare c'erano lavoratori attualmente in forza con quelli che tra pochi mesi resteranno a casa se non verranno avviati i cantieri. Assieme a loro sono scesi in piazza lavoratori che attualmente sono in NASPI e i disoccupati che hanno terminato gli ammortizzatori sociali. Volti e voci del mondo delle costruzioni sono giunti da tutta Italia per chiedere un lavoro di qualità e un futuro migliore per i propri figli».