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Assemblea davanti a Makita, le precisazioni della società

La spa fa sapere che i locali per lo svolgimento dell'assemblea assemblea sindacale erano stati messi a disposizione

Con riferimento all’articolo seguente, Makita S.p.A evidenzia «- senza entrare nel merito della vicenda e delle imprecisioni in fatto e in diritto ivi e nei comunicati stampa ivi richiamati contenute – che la datrice di lavoro, Casa Viva s.r.l., in ottemperanza agli obblighi sulla stessa sola incombenti, ha regolarmente e tempestivamente messo a disposizione idonei locali per lo svolgimento delle assemblee sindacali dei propri dipendenti, dandone notizia all’O.S., oltre che a Makita S.p.A. La società aggiunge, per completezza e dovere di verità, che con la correttezza che la contraddistingue, ha sempre adempiuto a tutte le proprie obbligazioni e, se del caso, provvederà, ai sensi e per gli effetti dell’art. 29, secondo comma, D.Lgs. 276/2003, al pagamento della retribuzione dei dipendenti di Casa Viva S.r.l». 


Lavoratori in assemblea davanti ai cancelli di Makita in corso Sempione a San Vittore Olona per discutere della procedura di licenziamento collettivo aperta nei confronti dei 21 dipendenti dalla società che attualmente ha in appalto i servizi di magazzino, imballo e pulizie interni a Makita.

L'appalto, infatti, è destinato a cessare al 31 dicembre prossimo a fronte dell'internalizzazione dei servizi. «Nonostante la richiesta di incontro congiunto inviata da ADL Milano e provincia per verificare e concordare i termini di passaggio dei servizi e dei dipendenti, Makita spa da subito ha rifiutato l’incontro e dichiarato la decisione di far svolgere i servizi in appalto ai propri dipendenti già in forza – spiega l'Associazione Diritto Lavoratrici Lavoratori nel comunicato stampa con cui ha indetto l'assemblea odierna –. Noi non crediamo che i dipendenti Makita spa siano disposti a svolgere mansioni che vedrebbero di fatto dequalificare la propria professionalità, dato che all’interno del sito Makita le mansioni svolte in prevalenza sono commerciali, impiegatizie e tecniche e che non pare che ci siano motivi di scarico di produttività tali da giustificare demansionamenti repentini».

«Abbiamo avuto un incontro con l'azienda che in questo momento è ancora appaltatrice del servizio (Casa Viva srl, ndr) – spiega il sindacalista di Giuseppe Tampanella di ADL Milano e provincia –, che ha fatto partire una procedura di licenziamento collettivo per le 21 persone coinvolte dall'appalto: persone che ora si ritrovano licenziate semplicemente sulla base di un cambio di appalto. Abbiamo spiegato alla società che non c'è nessun motivo di licenziamento collettivo in una situazione di questo tipo, in cui normalmente i lavoratori vengono assorbiti da chi subentra o, in caso di internalizzazione, è la stessa società che internalizza ad assumere i lavoratori, a meno che non venga a mancare il lavoro ma non è questo il caso».

Tra i problemi discussi durante l'assemblea di oggi, anche «le buste paga di questo mese che non sono state retribuite».

Una situazione che naturalmente preoccupa i lavoratori, ma davanti alla quale il sindacato non ha intenzione di rimanere con le mani in mano. «Prenderemo le buste paga – continua infatti Tampanella – e le invieremo a Makita chiedendo l'immediato pagamento di quanto dovuto, dal momento che l'azienda è responsabile in solido dell'appalto. Siamo convinti che l'unica strada che ha Makita è quella di sedersi ad un tavolo e ragionare per il futuro di questi lavoratori».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 21 Novembre 2018
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