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Pensotti – Sices: il Ministero avvia la cassa integrazione

È stata firmata a Roma la cassa integrazione di 12 mesi per i 65 lavoratori della Pensotti Sices di Legnano. 

È arrivata oggi, mercoledì 7 novembre, a Roma la firma per la cassa integrazione di 12 mesi emessa dal decreto Salva Genova per i 65 lavoratori della Pensotti Sices di Legnano: il Ministero del Lavoro ha accettato la proposta di concordato liquidatorio voluta dal gruppo Sices, che dovrà essere accettata dal giudice del Tribunale di Varese.

Sono in viaggio per tornare a Legnano i sindacalisti Edoardo Barra, responsabile di zona della Fim per l'Alto Milanese, e Antonio Del Duca della Fiom-Cgil di Legnano (nella foto d'archivio) che questa mattina hanno firmato il documento per la Cigs dedicata ai lavoratori lasciati a casa dalle imprese in crisi. Una formula permessa dal Consiglio dei ministri, inserita nella norma nel "decreto Genova", provvedimento in sostegno dei tragici fatti che hanno colpito Genova ad agosto.

La cassa integrazione di 12 mesi sarà a zero ore. Nell'arco dell'anno i lavoratori potranno accedere a corsi formativi regionali per essere ricollocati e, in alcuni casi, potranno avvicinarsi a grandi passi alla pensione. «Adesso Regione e Arpal dovranno attivare corsi di politiche attive – sottolinea Barra – e dal canto nostro ci impegneremo a sollecitare il territorio e le istituzioni affichè non vengano disperse queste professionalità. Nel contempo, nel rispetto dell'accordo siglato al Ministero del lavoro e politiche sociali, i sindacati con le RSU controlleranno che, da parte dell'azienda, non vengano effettuati abusi sulla cassa integrazione. Non ci perdiamo d'animo, la Pensotti è in liquidazione e noi continueremo sino alla fine a invitare gli imprenditori a scommettere su questa realtà, quindi a interessarsi sia alle professionalità sia alla infrastrutture. Qualcuno che restituisca speranza ai lavoratori di questo territorio. Di fatto noi continueremo a vigilare, tenendo ben conto che tra le nostre priorità sindacali c'è anche quella di tenere vivo il tessuto industriale dell'Alto Milanese».

Una "boccata di ossigeno", insomma, per i lavoratori, che in questo modo guadagneranno tempo per la ricerca di una nuova occupazione. «Si tratta di una nota positiva in un momento davvero difficile – spiega Del Duca -. Al termine della cassa integrazione a zero ore verrà definito il licenziamento collettivo per capire chi dovrà passare alla Naspi. Ci auguriamo che la maggior parte trovi una nuova occasione attraverso i corsi di formazione organizzati dalla Regione e dall'Arpal. In attesa della cassa integrazione, che arriverà tra alcuni mesi, l'azienda ha promesso di erogare anticipazioni sotto forma di crediti pregressi per permettere ai lavoratori di far fronte alla vita di tutti i giorni».

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 07 Novembre 2018
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