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Torre (Cgil): «Puntiamo a una Città Metropolitana meno Duomo-centrica»

Con questo auspicio il segretario generale della Cgil Ticino Olona Jorge Torre ha aperto la due giorni di lavori del VII congresso Cgil Ticino Olona. 

Una Città Metropolitana meno "Duomo-centrica" e più autonoma, che sappia difendere il welfare pubblico, coinvolgere i giovani e cercare soluzioni per incentivare mondo del lavoro. Con questo auspicio il segretario generale della Cgil Ticino Olona Jorge Torre ha aperto la due giorni di lavori del VII congresso Cgil Ticino Olona. 

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La due giorni di lavori del VII congresso Cgil Ticino Olona. 4 di 7

L'evento è stato organizzato in una gremita aula magna dell'Istituto Torno di Castano per dare un forte segnale a livello politico e sociale: «Vogliamo aprirci ai giovani – spiega infatti Torre – e ripartire dal territorio». Non a caso la Cgil di via Volturno ha avviato un progetto che comprende «non solo l'alternanza scuola lavoro, ma anche lezioni nelle classi quinte per spiegare i diritti e doveri nel lavoro e cosa sia il sindacato»

Il segretario uscente della Cgil locale ha tracciato gli obiettivi futuri: «La società che vogliamo dev'essere solidale, democratica, senza disuguaglianze, e deve rispettare i diritti universali e quelli sociali. La nostra idea di sviluppo è sostenibile, rispettosa dell’ambiente e della dignità delle persone. Questi sono i valori ed i principi della Costituzione nata dalla Resistenza Antifascista e non dobbiamo mai dimenticarceli». A questo proposito Torre, ricordando la presenza sul territorio di forze neofasciste, ha colto l'occasione per proporre a tutte le amministrazioni comunali della zona di «predisporre delibere per impedire l’utilizzo di spazi pubblici da parte di associazioni che non sottoscrivano il rispetto della Costituzione Repubblicana nata dalla Resistenza».

Affrontando il tema dell'immigrazione il segretario ha sottolineato che l’accoglienza e la vera integrazione sono «materie serie, che vanno discusse e perseguite. Non si può affrontare il tema dell’immigrazione come tifosi, in una sorta di partita tra chi si indigna e chi no per le persone (uomini, bambini e donne) che muoiono in mare». Il sindacalista ha evocato la marcia del Sud America verso gli Stati Uniti governati da Trump: «Impressionate ed emblematica. Questa marcia evidenzia l'esistenza di diguaglianze, povertà, ingiustizie sociali. Fino a quando ci saranno guerre il fenomeno dell'immigrazione esisterà e non può essere bloccato». Per questo vanno potenziati i sistemi di integrazione ed accoglienza, «altrimenti il rischio è di lasciare tutto ad esclusiva gestione della criminalità organizzata alimentando ulteriormente gli eventi di tratta e sfruttamento».

Parlando di sfruttamento Torre ha ricordato che anche il territorio dell'Alto Milanese soffre di questa piaga, con «esempi nell’agricoltura, nel settore logistico, tessile, della concia, ma anche nei piccoli negozietti commerciali». E Legnano non è esente: per il sindacalista, anche in città esistono «piccole attività dove i lavoratori non hanno diritti»

Tra gli obiettivi prefissati c'è quello di organizzare un piano per il lavoro territoriale. «Le alte professionalità stanno lasciano il nostro territorio per lavorare altrove. Non possiamo pensare che l’Ovest Milano regga le sfide del futuro e la concorrenza continuando con politiche e scelte legate al basso costo del lavoro ed alla bassa professionalità». A tal proposito durante il congresso è previsto l'intervento “Lavoro e Sviluppo del territorio” con Walter Cecchin, presidente del Patto dei Sindaci dell'Alto Milanese, e Cesare Nai, sindaco di Abbiategrasso.

Il mondo sindacale deve difendere il territorio e il pubblico con l’accordo sul «welfare territoriale sottoscritto con Confindustria Alto Milanese e Confartigianato – afferma Torre – , che dobbiamo completare a breve. Se per anni non si è investito bisogna insistere per far reinvestire in favore del pubblico». 

«Abbiamo obiettivi ambiziosi – ha precisato Torre concludendo il proprio intervento –. E a chi ci chiede “come pensate di fare tutto questo?” ricordo solo due numeri: 35.000 iscritti, 5 sedi confederali, 16 Leghe Spi, oltre 500 RSU e attivisti solo in questo comprensorio nelle due aree omogenee della Città Metropolitana di Milano: questa è la nostra forza. Tutti noi insieme vogliamo cambiare in meglio la società e il nostro territorio, partendo proprio dai nostri valori». 

Ad intervenire al congresso anche Giuseppe Oliva, responsabile della Cisl per la zona Legnano Magenta che ha affermato: «Il mio auspicio è che Cgil, Cisl e Uil possano anche nei prossimi anni lavorare nel segno dell’unità. In questo territorio abbiamo raggiunto risultati importanti, penso all’accordo sugli appalti, piuttosto che all’intesa sul welfare: strumenti innovativi a tutela dei lavoratori,  che adesso stiamo cercando di estendere in tutte le amministrazioni dell’Alto Milanese»Continuando Oliva si è soffermato sullo scenario nazionale: «Indubbiamente da parte del nostro sindacato, c’è una certa preoccupazione per le politiche che vengono portate avanti da questo governo. Non siamo pregiudizialmente contrari al reddito di cittadinanza, riteniamo, però, che una redistribuzione del reddito, non possa mettere a repentaglio la solidità economica del Paese. Anziché mandare in default il Paese si dovrebbero costruire le condizioni per creare nuovi posti di lavoro». 

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 30 Ottobre 2018
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