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Pensotti-Sices verso la liquidazione, a rischio 80 lavoratori

Una notizia che fa tremare lavoratori e sindacati - Il sindacalista Barra si appella alle Istituzioni e invita il sindaco a organizzare un tavolo tra sindacati, Comune e imprese

La Pensotti Caldaie di Legnano è verso la liquidazione. Una notizia che fa tremare gli 80 lavoratori e i sindacati che stanno seguendo la vicenda. Il gruppo Sices sta per presentare in Tribunale la richiesta di concordato liquidatorio. E ormai appare evidente che l'unica possibilità di salvezza sia rappresentata dall'arrivo di un'azienda pronta a rilevare almeno la ditta di via XX Settembre, assorbendo i lavoratori legnanesi.

La storica azienda legnanese venne acquisita da Fcl (Fabbrica Caldaie Legnano), società rientrante nel Gruppo Sices. Con questo nuovo volto, l'azienda nel 2007 rientrò a Legnano negli spazi di via XX Settembre, area precedentemente occupata dalla fabbrica ABB. Sono passati 10 anni e oggi la Pensotti è direzionata verso la liquidazione: il progetto di rilancio che prevede il parziale affitto del ramo d'azienda è stato infatti respinto dal giudice.

Preoccupato per le ripercussioni sociali Edoardo Barra, responsabile di zona della Fim per l’Alto Milanese (nella foto di archivio): «Il piano di affittanza non ha garanzie di continuità – spiega il sindacalista -. Il Cda dell'azienda, sempre ad agosto, si è riunito e ha deciso di passare alla procedura di liquidazione. Alcuni membri del Consiglio di Amministrazione sono stati nominati liquidatori dell'azienda e adesso procederanno a presentare il concordato liquidatorio in Tribunale».

Barra, questa mattina, giovedì 20 settembre, ha deciso di appellarsi ancora una volta alle Istituzioni, oltre che alle aziende sane del territorio: «Non abbandonate i lavoratori – afferma Barra -. La Pensotti come tutte le aziende sul territorio Italiano del Gruppo Sices sono state messe in liquidazione. A salvarsi sono solo quelle estere. Siamo delusi da questo comportamento dato che solo i lavoratori pagheranno le conseguenze».  Il sindacalista ha poi proseguito: «La situazione è grave: 80 lavoratori sono a rischio. La situazione riguarda l'intera città, mi auguro che il sindaco organizzi un tavolo tra sindacati, Comune e imprese: tutte le risorse devono essere ricollocate sul territorio».

Il futuro sembra quindi ormai segnato per i dipendenti che lo scorso mercoledì 4 luglio erano scesi in strada a manifestare tutta la loro preoccupazione. «Siamo a fianco dei lavoratori e li aiuteremo con tutti gli strumenti legali che abbiamo a disposizione – afferma Barra -. Chiediamo alle istituzioni di darci una mano e cercare soluzioni». 

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 20 Settembre 2018
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