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Regione e sindacati a confronto per il rilancio di Trenord

Le Organizzazioni sindacali hanno espresso preoccupazione e perplessità sul progetto - Il governatore Fontana vuole chiudere l'operazione entro la fine dell'anno

"E' stato un incontro intenso, approfondito e cordiale durante il quale ho raccolto le istanze dei sindacati in un clima assolutamente collaborativo, nella consapevolezza di remare tutti nella stessa direzione". E' il commento del presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana dopo l'incontro con i sindacati per illustrare il piano messo in campo al fine di rilanciare Trenord.

Al tavolo, a Palazzo Lombardia, hanno preso parte anche l'assessore regionale al Bilancio, Finanza e Semplificazione Davide Caparini, l'assessore a Infrastrutture, Trasporti e Mobilita' Sostenibile Claudia Terzi, il presidente di Ferrovie Nord Milano Andrea Gibelli, il membro del Consiglio di Amministrazione Giuseppe Bonomi ed i rappresentanti delle sigle sindacali Cgil Cisl, Uil e O.R.S.A Ferrovie Lombardia.

"La divisione con Trenitalia – ha aggiunto – dovra' portare ad una sana concorrenza virtuosa e attirera' nuovi investimenti, per avere sia linee piu' efficienti che treni moderni, dal momento che Regione Lombardia dettera' anche i parametri per l'eta' idonea della flotta. Il nuovo sistema delle reti dovra' favorire la specializzazione e l'efficienza della singola impresa ferroviaria. Guardiamo al modello parigino della Rete Espressa Regionale e l'auspicio e' di concretizzare l'operazione entro la fine dell'anno".

Le Organizzazioni sindacali hanno espresso preoccupazione e perplessità sul progetto, attraverso un comunicato, sia per quanto riguarda le conseguenze per gli utenti lombardi ed i lavoratori, e sia per la mancata informazione preventiva e la condivisione che in passato, con la nascita di Trenord, le organizzazioni sindacali avevano agito.

"La strada che si sta percorrendo oggi – leggiamo nel documento – non è l’unica possibile per salvaguardare questo obbiettivo, ma sembra prendere solo atto degli interessi divergenti dei due azionisti che, seppure comprensibili, non possono avere il sopravvento su quelli degli utenti. Tale scelta inoltre rischia di rappresentare un precedente per tutto il Paese bloccando quindi l’idea di integrazione tra reti e sistemi di trasporto. Andrà  verificata invece la solidità e la tenuta delle due strutture in cui si ripiegherà".

Cgil Cisl e Uil hanno altresì rappresentato le notevoli difficoltà che la separazione comporterà per i lavoratori sia sul piano contrattuale che nella definizione delle platee dei lavoratori coinvolti. Inoltre richiesto a regione Lombardia di farsi promotrice di  un analogo incontro con il Gruppo Fs a completamento del quadro

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 21 Luglio 2018
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