Davanti al Duomo di Milano, per chiedere più sicurezza nel campo dell'edile, oltre una ventina di legnanesi con i sindacalisti della Fillea CGIL, Camera del Lavoro CGIL Ticino Olona e R.L.S.T. E RLS: «Siamo scesi in piazza – affermano i lavoratori legnanesi – per dire: vietato morire sul lavoro: basta morti». 

Il folto gruppo di rappresentanti del settore locale è sceso in piazza questa mattina, lunedì 16 luglio, per unirsi ai colleghi lombardi. Insieme hanno dato vita alla manifestazione voluta per segnalare il «preoccupante aumentano di incidenti mortali nei cantieri edili».

Tra la folla anche Jorge Torre segretario della Cgil Ticino Olona e Agron Hysaj, segretario generale della Fillea Cgil del Ticino Olona. Come ha già sottolineato in questi giorni Torre, il tema della "sicurezza sul lavoro" continua «tragicamente ad essere di attualità: nel 2017 e nei primi mesi del 2018 sono tornati a crescere gli incidenti mortali nei posti di lavoro, le vittime sono per lo più lavoratori edili. Presidi come questo risutano utili nel cercare di attirare l'attenzione e sensibilizzare sul tema».

Anche le istituzioni e le associazioni d’impresa sono chiamate in causa per «rafforzare insieme il sistema della prevenzione – secondo Torre -. Sono necessari più controlli in tutti luoghi di lavoro, con particolare attenzione verso le piccole aziende. Lo sviluppo, l’occupazione, la competitività sul mercato non si operano con la riduzione dei diritti, ma con la formazione. È necessaria una maggior partecipazione per lasciarci alle spalle la crisi e contrastare infortuni, gli incidenti mortali e anche le malattie professionali».

Invitando anche le Amministrazioni a collaborare con i sindacati, Torre ha precisato con forza: «Ritengo sbagliato qualsiasi manomissione del codice degli appalti pubblici. Sarebbe utile che tutti i Comuni condividessero con Cgil, Cisl e Uil protocolli sugli appalti finalizzati alla legalità, alla qualità dei servizi e del lavoro».