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Sanità, il taglio da due miliardi non piace alla UIL

Lo "spettro" di un taglio monstre da due miliardi allarma i sindacati: «Avrebbe conseguenze disastrose in Lombardia»

Lo "spettro" di un taglio monstre da due miliardi di euro sulle risorse disponibili nel bilancio regionale alla voce sanità allarma i sindacati della UIL Milano Lombardia, con la UILP e la FPL. Ad unirsi anche il responsabile confederale UIL Legnano Stefano dell'Acqua: «Il paventato taglio al Fondo Sanitario Nazionale avrebbe conseguenze disastrose in Lombardia».

La decisione arriva direttamente da Roma, a seguito della Conferenza Stato Regioni, e prevede un taglio da due miliardi – ancora da confermare – e un meno 479 milioni per la Finanziaria, 1,5 miliardi di riduzione del Fondo sanitario nazionale e altri 112 milioni come quota destinata al pareggio di bilancio. «Esprimiamo forte preoccupazione riguardo alle iniziative che Regione Lombardia dovrà mettere in campo per evitare alterazioni dell'equilibrio di bilancio affermano i sindacati della UIL – . L’impatto di un simile taglio sulla nostra Regione sarebbe quantificabile in circa 500 milioni di euro; la Lombardia rappresenta il meglio della Sanità italiana e si colloca in posizione prevalente anche in Europa».

La riduzione L.E.A. (Livelli Essenziali di Assistenza) andrebbe secondo i sindacalisti ad incidere sui bisogni sanitari dei cittadini lombardi «oltre le misure consentite da una normale e garantita attività sanitaria, che se ridimensionata potrebbe generare danni alla sicurezza sanitaria e strutturale del sistema. Occorre quindi invertire la rotta e procedere con politiche di sviluppo e investimenti mirati sul territorio in linea con il programma straordinario degli investimenti da poco citato sia dall'assessore alla sanità che dal presidente della Regione». Il taglio, quindi, per le tre sigle sindacali, oltre ad abbassare la percentuale del rapporto defict/pil, tra i più bassi dei Paesi dell'occidente Europeo (6,8% del pil italiano rispetto 8,6% della media Europea), «creerebbe i presupposti per accelerare la fine del SSN che a tutti i livelli Istituzionali Europei e mondiali costituisce modello sanitario di riferimento e di esempio». 

La UIL si pone in forte contrasto con interventi depressivi sui bisogni sanitari mirati al recupero delle risorse finalizzate al pareggio di bilancio: «L'auspicata riduzione del ticket per le famiglie bisognose non va abbandonata, come l'aiuto attraverso i voucher a malati speciali, ma deve essere alla base delle politiche sociali ed economiche di Regione Lombardia. Allo stesso modo lo sblocco del turn over e la stabilizzazione del personale deve essere garantita». 

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 23 Maggio 2018
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