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1° Maggio, sindacati in piazza: «Più sicurezza sul lavoro»

Anche a Legnano sindacati e lavoratori in corteo 

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1° Maggio, sindacati in piazza by Luigi Frigo 4 di 22

Anche a Legnano sindacati in piazza per festeggiare il Primo maggio in nome della "Sicurezza: il cuore del lavoro".

Il corteo composto da oltre 200 lavoratori e sindacati di Cgil, Cisl e Uil è partito questa mattina, martedì 1 maggio, dai cancelli della Tosi in Piazza Monumento. La sfilata ha poi raggiunto il centro città dov'è stata accolta dal sindaco Gianbattista Fratus.

A salire sul palco, animato dai comici Marta e Gianluca di Zelig, Jorge Torre segretario della Cgil Ticino Olona, Giuseppe Oliva della Cisl Milano Metropoli e Stefano Dell’Acqua della Uil Lombardia.  Come in tutte le piazze d'Italia i temi affrontati sono stati quelli realtivi alla salute e alla sicurezza.

Il primo maggio per il sindaco Fratus è l'occasione per riflettere sul mondo del lavoro, «un giorno di festa un momento in cui la società nobilita il quotidiano in cui ci si sofferma a pensare che l'impegno ordinario merita di essere celebrato. Invece non è solo questo…purtroppo e molto altro». 

Secondo il primo cittadino il lavoro «merita una festa in quanto è, o dovrebbe essere, la nostra quotidianità. Il motore che ci offre sicurezza, prospettiva e progettualità. Basterebbe questo per capire che cosa comporti l'assenza di lavoro: incertezza e impossibilità di guadagnare».

Quotidianamente il dramma della disoccupazione bussa alla porta del sindaco: «Ogni giorno qualcuno arriva a palazzo Malinverni e chiede di me, già propri del sindaco. Parlo di cittadini che affermano di non aver lavoro, ma di voler lavorare e nient'altro. I sindaci sono come uno sportello a cui in prima battuta si rivolge chi ha bisogno. Ed è in Municipio che ci si rende conto del fatto che le statistiche spesso non raccontano la realtà, anzi…».

Con forza il primo cittadino ha poi sottolineato la necessità di dover «migliorare le condizioni di lavoro, rendendo più equo l'accesso all'occupazione, livellando le disparità di trattamento combattendo con maggior determinazione i fenomeni degli infortuni e delle morti bianche, o meglio, le "morti ingiuste". Quindi porre in essere una vera azione etica». Infine, Fratus ha voluto esprimere un suo augurio: «spero che faremo tutti fatica e che questa fatica ci serva a costruitre un futuro migliore». 

Per Torre è fondamentale continuare con forza e coraggio a celebrare la festa del lavoro per mantenere alta l'attenzione. «È necessario  volorizzare il lavoro con l'equo compenso e diritti universali da estendere in un'Europa messa a dura prova da populismi e derive razziste e xenofobe. Il lavoro è dignità pertanto no può essere nero, sommerso, schiavizzato e mercificato. Il lavoro è sapere, conoscenza, qualità e investimento: è l'unica vera condizione per creare ricchezza in ogni paese». Il lavoro, secondo il sindacalista, è l'unica condizione per uscire dalla crisi. «Invito, quindi, il Comune ad aprire immediatamente un confronto a livello territoriale per affrontare il tema della sicurezza nei luoghi di lavoro, gestione appalti, formazione e sviluppi professionali. Pensare anche a realizzare un welfare territoriale che includa e possa creare posti di lavoro. Non pensiamo che sia tutto semplice, sappiamo bene che la ciris ha diviso profondamente questo paese. Ma noi non ci rassegnamo perchè le ragioni della crescita di un paese, della sua ricchezza, e condizioni stanno nel lavoro. Dobbiamo offrire una speranza un futuro». 

Altrettanto incisivo l'intervento di Dell'Acqua «Spesso sento che il male del Paese sia stato provocato in parte dal sindacato. Perciò mi sono interrogato: mi sono chiesto se serve ancora il mondo sindacale. La risposta è sì. Ad esempio, se la legge Fornero è cambiata ma non come volevamo dobbiamo insistere per cercare di far cambiare rotta e raggiungere l'obiettivo. Tanti i nodi che dobbiamo risolvere senza perderci d'animo, come inalzare le pensioni, livellare la differenza salariale tra donne e uomini. Battiamoci tutti insieme per il lavoro». 

Ricordando l'incidente accaduto alla Thyssenkrupp nel 2008 che causò la morte di 7 operai Oliva ha poi commentato «A dieci anni di distanza è cambiato ben poco: si continua a morire sul lavoro. È una tragica realtà suffragata dai numeri: nel 2017 le vittime sono state 1029, già 200 nei primi mesi del nuovo anno. Oggi recarsi al lavoro vuol dire mettere in pericolo la propria vita basti pensare all'operaio di Magnago . le imprese devono capire che la sicurezza è un investimento non un costo». Il sindacalista ha poi ricordato alcune ditte del territorio che sono in difficoltà come la Parcol e Italdenim «due aziende con una storia positiva alle spalle che stanno pagando a caro prezzo la crisi di questi anni. Noi siamo con loro e ci adopereremo per favorire soluzioni di continuità». Secondo il sindacalista è necesario metter in atto «quelle misure di sostegno come le politiche attive, innovazione, ricerca e formazione per creare nuovo lavoro di qualità».

Per la galleria fotografica di Antonio Pasquale Emanuele, clicca qui

A fondo pagina le immagini di Luigi Frigo

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 01 Maggio 2018
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