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Lavoro e migranti, i sindacati chiamano i sindaci a raccolta

Un tavolo di confronto tra sindaci e sindacati per parlare di fiscalità e occupazione per intervenire sull'accoglienza e contrastare il lavoro in nero. 

Un tavolo di confronto tra sindaci e sindacati per parlare di fiscalità e occupazione così da poter studiare come intervenire sui permessi di soggiorno e contrastare il lavoro in nero. Così la Confederazione sindacale del territorio risponde alla recente proposta del Comune di Turbigo di aumentare la TARI a chi accoglie i profughi. 

Ad intervenire sul tema oggi, mercoledì 14 febbraio, Jorge Torre, segretario della CGIL Ticino Olona, Giuseppe Oliva, responsabile Welfare della Cisl Milano Metropoli e Stefano Dell'Acqua della UIL Lombardia. «Smettiamola di pensare che gli stranieri rubano il lavoro agli italiani, non è così – esordiscono i tre sindacalisti -. Le notizie di chiusura ci stanno preoccupando così come l'attuale campagna elettorale inquinata da affermazioni contro gli stranieri. Il sistema attuale di gestione degli immigrati porta solo al collasso generale. Una chiusura ulteriore non giova al sistema». 

Anche perchè su 170mila abitanti dell'Altomilanese gli under 17 sono solo 70mila. Un dato allarmante per i sindacalisti, che implica che in futuro «non avremo forza lavoro in futuro». E proprio per questo i migranti potrebbero rappresentare una soluzione e non un problema.

Il problema principale di questa situazione, secondo i sindacati, è rappresentato dal fatto che un precario o un lavoratore in regola possono rivendicare i loro diritti, mentre un immigrato irregolare è impossibilitato a farlo per la sua stessa posizione irregolare«È proprio questo ricatto che indebolisce il mondo del lavoro. Non bastano i contratti precari ed i licenziamenti facili, ora anche i lavoratori irregolari, e quindi, per definizione, ancora più ricattabili. Riteniamo che servano nuove leggi per l’accoglienza, per l’integrazione e per un sistema di diritti universali del lavoro. Più lavoratori in "regola" portano nelle casse dello Stato e degli enti locali più contributi e più tasse per tenere in piedi il sistema pubblico e dei servizi sociali gestiti dai Comuni».

In questi giorni i 51 sindaci della zona riceveranno una lettera d'invito a firma della confederazione sindacale. «Invitiamo i sindaci di tutti i 51 Comuni, compreso il primo cittadino di Turbigo, a dar vita ad un confronto sul tema della fiscalità locale e sull’utilizzo intelligente della leva fiscale per determinare sviluppo del territorio e magari posti di lavoro dignitosi e con diritti».

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 15 Febbraio 2018
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