La Cgil del Ticino Olona si dichiara pronta ad accettare la sfida di Industria 4.0 anche nell'Alto Milanese.

«L'esasperazione nell'uso della tecnologia e dell'ICT nella manifattura – scrive il sindacato in una nota stampa a seguito dell'assemblea nazionale di Confindustria Alto Milanese – può mettere, dopo 10 anni di crisi, ulteriormente in discussione l'occupazione. La riduzione del peso del costo del lavoro sull'unità di prodotto, con il mantenimento dei diritti, può essere la ricetta contro la crisi e le delocalizzazioni, ma serve formazione continua, formazione per riqualificare ed evitare ulteriori perdite di posti di lavoro.  Serve un nuovo modello partecipativo con le Organizzazioni Sindacali dentro le aziende e nel territorio». 

La Cgil chiede pertanti a Confindustria Alto Milanese «se è disponibile a proporre alle proprie aziende associate un modello diffuso realmente partecipativo».

«Serve dialogo sociale anche nel territorio, nelle aree omogenee della Milano metropolitana, perché i comuni, le imprese ed il sindacato hanno un ruolo importante nella difesa dello stato sociale inclusivo pubblico che Industria 4.0 ridisegnerà – prosegue il sindacato –. I nuovi lavori, i nuovi equilibri occupazionali, il welfare per gli occupati ed i disoccupati, cambieranno radicalmente nei prossimi anni, di conseguenza occorre iniziare da subito una riflessione collettiva per anticipare soluzioni. La Consulta economia e lavoro può essere, indipendentemente dall'esito delle elezioni amministrative, il luogo di analisi, elaborazione e proposta esigibile che determini un giusto equilibrio tra tutti gli ingredienti dell'innovazione».

«Chiediamo a Confindustria Alto Milanese – conclufe la Cgil – di avviare un confronto col sindacato su Industria 4.0 nel territorio in previsione dell'avvio dei lavori della Consulta Economia e Lavoro previsto per il mese di luglio».