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Dipendenti “in relax” al bar: “Non siamo una catena di montaggio”

Continua lo stato di agitazione - Il sindacato chiede all'azienda di riaprire il confronto e alla politica di intervenire senza fare campagna elettorale 

Permane lo stato di agitazione tra i lavoratori di Aemme Linea Ambiente dopo le sospensioni e i provvedimenti disciplinari comminati a 13 dipendenti per pause prolungate al bar. Qui l'articolo: "Immortalati i dipendenti "in relax", confermate le sospensioni": «L'incontro in prefettura non ha portato ai risultati sperati e se l'azienda non si renderà disponibile a un confronto utile a rasserenare un clima di tensione e disagio manifestato dagli operatori (seguiti da una società investigativa ndr– annuncia la Fp Cgil Ticino Olona  -, siamo pronti a mettere in atto il blocco degli straordinari e lo sciopero». Per quanto riguarda invece i singoli provvedimenti, questi saranno impugnati davanti al Tribunale del Lavoro. 

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Aemme assemblea lavoratori e sindacati 4 di 6

All'assemblea, che si è tenuta questa mattina, 6 aprile, in un capannone di Aemme Linea Ambiente, c'erano una settantina di lavoraratori. Un numero decisamente rappresentativo se si considera che gli operatori attivi nel cantiere di Legnano sono una novantina.

«L'azienda ha agito con modalità non rispettose della dignità di coloro che rappresentano una parte fondamentale del patrimonio aziendale  – ha attaccato Jorge Torre, segretario della Camera del Lavoro Ticino Olona -. E' stato compiuto un attacco ai lavoratori montando un caso che non esiste, chiudendo la porta a ogni trattativa con i sindacati se non sulla questione delle pause. Si può fare campagna elettorale esprimendosi sulla necessità di rinnovo dei contratti del pubblico impiego ma non sui fannulloni».  

I sindacalisti hanno quindi distribuito la loro controdocumentazione: «Le foto dei lavoratori al bar sono state sbattute in prima pagina – ha sbottato Sebastiano Pandolfini della Fp Cgil Ticino Olona ma l'immagine non dimostra quanto tempo siano rimasti seduti e non mi pare nemmeno che lo stare seduti possa essere considerato un comportamento ludico. Quella che circola è una tabella loro, quei dati sono falsi. La pausa di 10 minuti è un diritto dei lavoratori e se la si sfora di qualche minuto non è un reato». Pandolfini ha citato il caso di un lavoratore che ha subito una sanzione per avere prolungato la pausa di 15 minuti in un bar inesistente. 

Eppure l'azienda, dice sempre  il sindacato, aveva tutti gli strumenti per intervenire per tempo e correggere determinate situazioni: «Non possiamo non stigmatizzare il tentativo attuato dalla dirigenza di scaricare le proprie responsabilità e di coprire le proprie incapacità e inefficienze e far passare per fannulloni i Lavoratori di Aemme – ha ribadito Pandolfini -. Si è voluto attaccare due delegati sindacali che danno fastidio. I dirigenti hanno agito in malafede senza mai coinvolgerci. Anche la politica deve prendersi la responsabiità di intervenire in quanto questa è un'azienda pubblica». 

Nessuna correlazione, risponde la Cgil, nemmeno tra lo sforamento dei minuti di pausa e le richieste di straordinario: «Gli operatori non lavorano alla catena di montaggio – ha spiegato Vera Addamo, segretaria della Fp Ggil Ticino Olona -: nel giro della raccolta rifiuti subentrano imprevisti ed è responsabilità del lavoratore valutare eventuali cambiamenti o soste per svolgere al meglio il proprio lavoro e non sempre le ore della giornata di lavoro sono sufficienti».

L'assemblea di Aemme Linea Ambiente verrà riconvocata martedì 11 aprile per discutere le modalità di operatività quotidiana, nel rispetto del contratto nazionale del lavoro, e la proposta sul Premio di Risultato. 

Immagini di Gea Somazzi

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 07 Aprile 2017
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