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“Ritardi e pause nei bar”: sospesi dipenti Ala

La Cgil ha aperto una vertenza con l'azienda, che non rilascia dichiarazione - Attivato lo stato di agitazione...

Stato di agitazione tra i lavoratori di Aemme Linea Ambiente per contestare i provvedimenti disciplinari (16) che hanno raggiunto i dipendenti e difendere i tre lavoratori sospesi dal posto di lavoro «per ritardi e pause non consentite per soddisfare le proprie necessità fisiologiche». 

Per non tornare fino al cantiere gli operai si sentivano autorizzati ad utilizzare i bagni dei locali pubblici presenti nelle vicinanze del posto di lavoro, «regola sempre accettata e cambiata "in corsa"» contesta  il sindacato Fp Cgil Ticino Olona che ha aperto una vertenza con l'azienda per chiedere: «Il ritiro di tutti i provvedimenti,  la definizione di modalità condivise per poter andurante il turno di lavoro e  la riapertura del tavolo sull’articolazione degli orari che non prevedano perdite economiche per i Lavoratori». Per sostenere tale vertenza, votata in assemblea dalla sola Cgil, i lavoratori sono pronti anche allo sciopero e chiedono alle altre organizzazioni sindacali di ripensarci e di aderire allo stato di agitazione. 

«I vertici aziendali – specifica il sindacato in una nota stampa – erano e sono a conoscenza della oramai consolidata prassi quotidiana che, per non essere costretti a far ritorno in Cantiere, le Lavoratrici ed i Lavoratori per soddisfare le necessità fisiologiche hanno sempre sostato in locali pubblici (bar) per il tempo strettamente necessario Tra l'altro la cosa più semplice, ma meno produttiva per l’Azienda, sarebbe stato proprio il rientro in Cantiere»

Secondo la Cgil – l'azienda preferisce non rilasciare dichiarazioni – sono stati attivati  «ben 16 procedimenti disciplinari e i sindacalisti, insieme ad un terzo operatore, sono stati immediatamente sospesi dal lavoro» senza che ci sarebbe «alcun documento a supporto delle fermate e dei ritardi. Anche le  fermate in locali pubblici di Legnano sono inesistenti.». Dietro si sarebbe pertanto «lo scopo di tentare di licenziare alcuni delegati perché “hanno la pretesa” di svolgere il loro ruolo di delegati sindacali in piena autonomia, senza servilismi verso la dirigenza aziendale che ha assunto investigatori privati per “spiare” le squadre dove i due autisti-delegati sindacali operano». 

Lo stato di agitazione è stato aperto chiedendo al Prefetto di Milano di convocare le parti e tentare di trovare soluzioni alla vertenza. «Vorremmo evitare di arrecare disagi ai cittadini – conclude il sindacato –  ma non possiamo rinunciare alla tutela dei lavoratori e delegati»

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 29 Marzo 2017
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