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Uffici di Tamini a Legnano, nessun accordo con i sindacati

Le dichiarazioni del segretario generale Uilm Milano Vittorio Sarti...

Nessun accordo raggiunto per il trasferimento degli uffici di Tamini Trasformatori di Melegnano a Legnano. Si è risolta con un’ennesima fumata nera l’incontro nella sede di Assolombarda .

I vertici aziendali si sono impegnati a mettere a disposizione mezzi di trasporto per raggiungere la nuova sede con i primi spostamenti già dal 20 marzo, per arrivare al trasloco definitivo entro i primi giorni di aprile.  Ma nessuna garanzia ufficiale sul futuro dell’area produttiva di Melegnano al termine dell’intervento di bonifica è stata prospettata dalla dirigenza, anche se quest’ultima si è impegnata a presentare il piano industriale in sede ministeriale, senza però specificare un termine temporale. 

«La dirigenza non ha voluto trovare un punto di incontro – è la dichiarazione del segretario generale Uilm Milano Vittorio Sarti – come sigle sindacali fin dall’inizio ci siamo resi disponibili ad una eventuale trattativa solamente dopo la presentazione del piano industriale, che la proprietà avrebbe dovuto presentare entro il mese di gennaio secondo quanto stabilito al Mise, con impegni precisi per la riapertura dell’area produttiva di Melegnano. Tutto ciò non è accaduto, mentre il gruppo Terna, da parte sua, ha già presentato il proprio piano strategico 2017-2021. Senza nessuna apertura, i vertici Tamini hanno perseguito i propri intenti non valutando i disagi a cui saranno sottoposti i dipendenti degli uffici e come la maggior parte del personale che verrà trasferito a Melegnano è costituito da impiegate».

Secondo Sarti la distanza dal luogo di lavoro, oltre 50 chilometri dall’attuale collocazione «renderà praticamente impossibile la conciliazione dei tempi famiglia-lavoro, così come denunciato dalle lavoratrici nella lettera inviata in occasione dell’8 marzo alla presidente di Terna Catia Bastioli. È una scelta incomprensibile, soprattutto considerando il fatto che c’è una palazzina di proprietà aziendale a Melegnano che avrebbe potuto ospitare i dipendenti. Temiamo che il trasloco costringa molti impiegati a rinunciare al proprio posto di lavoro a causa della lontananza della nuova sede».

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 15 Marzo 2017
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