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Tosi: i sindacati chiedono un incontro al Mise

Unanime il giudizio dei sindacati che vogliono tenere la Tosi a Legnano - I commenti della Fiom Cgil e della Uilm

Un incontro al Mise per chiarire tutte le posizioni ed evitare il trasloco della Franco Tosi. Unanime la decisione dei rappresentati di tutte le sigle sindacali che oggi, giovedì 12 gennaio, hanno incontrato Presezzi, proprietario della fabbrica di Piazza Monumento.  

Al tavolo con i drigenti brianzoli anche Mirco Rota, segretario generale della Fiom Cgil Lombardia (nella foto) che, alla fine della lunga riunione ha commentato: «Tra oggi e domani, invieremo al Ministero una richiesta d'incontro per invitare tutti i protagonisti di questa vicenda: Presezzi, il commissario straordinario Andrea Lolli e le parti sindacali». 

L'obiettivo è fare chiarezza.  Nell'incontro di oggi è emerso che Tosi ha chiuso il 2016 in utile, riuscendo anche a coprire parte delle perdite accumulate nei primi sei mesi del 2015. ​

Una notizia, quest'ultima, che fa ben sperare. Il nodo però è rappresentato dalla trattativa tra la proprietà e il commissario Lolli: «Questa è la vera spada di Damocle che ci preoccupa – spiega il sindacalista -. Presezzi non ci ha tranquillizzato, anzi è rimasto dubbioso. Per noi la situazione è delicata: trasferire la Tosi non è la soluzione migliore».

Ordini e commesse per i primi mesi del 2017 creano ottimismo e anche la prospettiva occupazionale è positiva. Infatti, gli imprenditori brianzoli (come previsto nell'accordo) hanno confermato di voler riassorbire i 17 lavoratori ancora in mobilità entro il mese di giugno, senza aprire nessuna procedura di cassa integrazione. «Non mettiamo in dubbio l'impegno di Presezzi, ma – afferma Rota – siamo convinti che debba rispettare il piano industriale di 5 anni firmato al Mise e sottoscritto dai sindacati: gli accordi vanno rispettati. L'incontro a Roma servirà appunto per fare chiarezza sul futuro della fabbrica di turbine. Noi vogliamo che la Tosi resti in città» 

Sulla stessa linea la Uilm Milano. Vittorio Sarti, segretario generale ,(nella foto) ha ribadito che a mancare è il supporto di quelle istituzioni che avevano promosso il loro sostegno.  

«Serve il sostegno di Ministero e Regione – commenta Sarti -. È tempo che, dopo il nulla di fatto del dialogo intavolato con il Mise, passino dalle parole ai fatti, trasformando promesse in realtà. Nell'ultimo periodo la proprietà ha investito sul fronte della sicurezza, oltre che nell'informatizzazione e nel rifacimento degli uffici con un impegno di 2 milioni di euro e ha lavorato per espandere il proprio mercato dando così solidità alla storica realtà produttiva e ai suoi dipendenti: ora è tempo di sostenere la permanenza a Legnano, considerato anche l'imminente termine dei due anni di affitto delle aree previsti. Ribadiamo che l'incontro al Mise è voluto per scongiurare la possibilità che l'azienda lasci la sede storica: la priorità è la salvaguardia occupazionale».

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 12 Gennaio 2017
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