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Scuole infanzia paritarie, sospese le rette per l’emergenza virus

Una volta garantita la possibilità di accedere agli ammortizzatori del decreto Cura Italia la decisione è stata unanime  SETTIMANA PASQUALE: DALLA BASILICA ALLA TV CON TELELOMBARDIA SUORE CARMELITANE: "A TAVOLA CON NOI" "ALLERTALOM" COMPILATI OLTRE 900MILA QUESTIONARI

Come tutte le scuole, anche quelle dell’infanzia sono chiuse ormai da tempo. Ne parliamo con don Fabio Viscardi, referente per le scuole dell’infanzia paritarie parrocchiali della nostra città.

Com’è la situazione delle vostre scuole?

Direi bene. Sono pulite, colorate, in questi giorni primaverili sono persino piene di luce e di sole. Ma…

Ma?

Ma sono tristemente vuote. Mancano i volti sorridenti dei bambini, mancano le voci delle maestre, mancano i colori dei grembiuli che donano senso di appartenenza ad ogni classe, mancano le attività, i canti, i giochi, i profumi della sala mensa e i rumori del cortile. Mancano, e molto.

[pubblicita]Molti istituti si sono attrezzati per la didattica on-line. Voi come vi siete attivati al riguardo?

Da antico dirigente scolastico ho molto apprezzato queste iniziative. Ne ho un rimando positivo anche dai genitori e dai ragazzi stessi. È importante per lo svolgimento del programma, ma direi soprattutto per non lasciare soli gli studenti e per aiutarli a dare ordine alla loro giornata.
Purtroppo si tratta di una strada meno percorribile con bambini dai tre ai sei anni. La didattica a distanza non è in grado di rimpiazzare le modalità di incontro e di lavoro quotidiano che abitualmente si svolgono in classe. Tuttavia con le maestre ci siamo ingegnati il più possibile per tenere i contatti proponendo piccole attività e semplici percorsi, scambiando messaggi e immagini. A volte anche una telefonata è importante. Lascia meno soli i bambini e i genitori, tiene vivo il desiderio di tornare presto nella grande casa della scuola.

Ha parlato dei genitori. Quali disagi ha comportato per loro la chiusura delle scuole?

Problemi il Covid 19 ne sta creando un’infinità, a tutti i livelli. Certamente chi ha figli piccoli affronta disagi maggiori. Un adolescente delle superiori può stare a casa da solo. Un bambino di quattro anni evidentemente no. Ricorrere alle baby sitter non è facile e comporta comunque un aggravio economico. Non sempre i nonni sono disponibili, specie se abitano fuori Legnano. Anche il famoso smart working non è così facile quando in casa si aggira un bambino che chiede presenza e attenzioni.

Parlava di aggravio economico. La retta delle scuole paritarie è un costo per i genitori.

Vero. In Italia la libera scelta della scuola è una teoria che non trova riscontro nei fatti. Tuttavia la convenzione con il comune ci permette di assicurare l’accesso anche alle fasce più deboli. Chi ha l’ISEE più basso alla fin fine paga meno di 40 euro mensili, pasto compreso. Diciamo che quanti condividono il nostro progetto educativo possono avvicinarsi alle nostre scuole senza eccessive apprensioni economiche.

Sì, ma adesso la scuola è chiusa…

Esatto. Ne abbiamo ragionato molto tra di noi e una volta garantita la possibilità di accedere agli ammortizzatori sociali garantiti dal decreto “Cura Italia” è stato unanime il parere di sospendere il pagamento della retta. È giusto così, pur in presenza di comprensibili apprensioni e non a cuor leggero: la situazione finanziaria delle nostre scuole non lascia certo dormire sonni tranquilli.

Cosa prevede per il futuro?

Non sono profeta e non ho la sfera magica. Realisticamente temo tempi ancora lunghi prima di rivedere il volto sorridente dei bambini nelle aule colorate delle nostre scuole. Tuttavia proprio per loro dobbiamo tenere alta la speranza. Le scuole servono per dare futuro alle nuove generazioni e dunque non possiamo permetterci di dipingere il domani solo a tinte fosche.

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 06 Aprile 2020
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