Busto Garolfo torna a colorarsi con "Artistiamo", il progetto scolastico di potenziamento rivolto ai ragazzi della classe seconda della scuola secondaria di primo grado del paese con una particolare inclinazione per l'arte.

[pubblicita] Dopo che durante lo scorso anno scolastico i ragazzi si erano dedicati a "cambiare volto" alle fioriere del viale di accesso al parco comunale Falcone e Borsellino, l'attenzione degli studenti si è ora concentrata sulla panchine del polmone verde cittadino. Due i gruppi di studenti che, guidati dai docenti Michela Fior e Adriano Trovato, colori e pennelli alla mano, hanno lavorato al restyling delle sedute: i primi dodici studenti si sono messi all'opera tra ottobre e novembre e si sono dedicati alle panchine esterne, mentre altri dodici giovani bustesi stanno lavorando proprio in questi giorni alle sedute interne all'area verde.

Sono i ragazzi stessi ad aver ideato i soggetti che sono poi stati raffigurati sulle panchine: dopo un lavoro ad hoc svolto in classe, una "commissione" formata dai due docenti responsabili del progetto e dal sindaco Susanna Biondi ha scelto, per ciascuna delle due sessioni, i quattro progetti da realizzare, ai quali gli studenti si sono dedicati in cinque sessioni di lavoro da due ore ciascuna.

«Siamo molto contenti di questo progetto partito lo scorso anno in viva collaborazione con il Comune – spiegano Fior e Trovato –. Troviamo che ci sia un concreto ritorno da parte dei ragazzi: oltre ad impegnarsi molto per lasciare una buona traccia di sé in un luogo esterno dalla scuola, si impegnano molto di più durante le ore curricolari con un netto miglioramento anche didattico. Ancora più importante però è il senso civico che sviluppano: vivono appieno la loro città, la rendono più bella, la rendono "loro" e si infastidiscono parecchio quando qualcuno ne rovina qualche parte».

«In questi due anni con il progetto "Artistiamo" abbiamo lavorato insieme, amministrazione comunale e scuola, per sviluppare nei ragazzi il senso civico e il senso di appartenenza alla comunità, e questo modo di operare mi sembra il più efficace – fa loro eco la prima cittadina –: lo vediamo dalla loro reazione di fronte ai lavori e verso eventuali danneggiamenti. Gli obiettivi alla base del progetto sono davvero alti e possiamo decisamente considerarli raggiunti».