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“Good Morning”, il guanto che fa parlare i sordi

Il progetto di Antonio e Mateo permette di trasformare in parola la lingua dei segni  BERNY IL CANE GUIDA ROBOT SA LEGGERE E PARLARE

Sta suscitando molto interesse il guanto progettato da due studenti dell'Isis Facchinetti di Castellanza che permette di tradurre la lingua dei segni in linguaggio verbale. 

Grazie a sensori di flessione posti sulle dita, a un microcontrollore arduino e un altoparlante, l'apparecchio, collegato a uno smartphone, consente alle persone sorde di parlare e farsi capire da tutti. Questo è infatti l'obiettivo di Good morning, il progetto dei due giovani informatici, Antonio Falsetti e Mateo Ibro, presentato al presidente di Microsoft Brad Smith in occasione del lancio di Ambizione Italia avvenuta a Milano insieme alla prof responsabile dell'evento Francesca Del Duca. 

[pubblicita]   Di seguito la videointervista ad Antonio Falsetti che spiega il progetto.

 

Lo scopo del progetto è puramente didattico e non commerciale: Good Morning è stato realizzato all’interno di una sperimentazione didattica in collaborazione con la fondazione Mondo Digitalem.

L'idea iniziale si è consolidata nel tempo anche consultando i documenti presenti in rete: il guanto è stato infatti già sviluppata nel mondo e anche in Italia. La bravura dei ragazzi, sottolinea il docente Paolo Macchi che ha seguito il progetto, è stata quello di progettare e realizzare lo strumento a costo quasi zero e con conoscenze base in un laboratorio scolastico. I ragazzi sono stati seguiti inizialmente dal coach della Microsoft, Francesco Ehrenheim mentre Giovanna Busà ha organizzato gli incontri e supportato i ragazzi. 

Redazione
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Pubblicato il 22 Marzo 2019
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