Il bullismo e il cyberbullismo non sono uno scherzo, ma un vero e proprio atto di violenza punibile dalla legge. É questo il messaggio lanciato dal capitano Francesco Cantarella della Compagnia Carabinieri di Legnano durante la "lezione" tenutasi oggi, mercoledì 13 febbraio, nell'aula magna dell'Istituto Tosi di Legnano. A fare gli onori di casa la dirigente scolastica Gabriella Lazzati. 

Il capitano ha saputo catturare l'attenzione della giovanissima platea. Durante il suo intervento ha citato la storia di Carolina Picchio che morì suicida, a 14 anni, dopo la diffusione in rete di un video a sfondo sessuale. E ha evidenziato che le vittime non devono mai sentirsi sole e nessuno deve restare a guardare in maniera passiva. 

«Stiamo parlando di un fenomeno sommerso, del quale gli adulti non sono a conoscenza: di fatto è un abuso di potere – ha spiegato il capitano -. Il bullo agisce con l'aiuto di un complice: il gregario attivo. Colui che assiste ai fatti senza reagire è chiamato gregario passivo ed è altrettanto colpevole, perchè assume un comportamento omertoso».

Numerose le domande degli studenti in sala: la figura del gregario, sia passivo che attivo, ha suscitato particolare curiosità. Altro punto delicato, che i giovani hanno voluto chiarire, è stata l'ipotetica reazione fisica della vittima o del testimone che assiste all'azione del bullo.

«Consigliamo di non reagire dal punto di vista fisico – ha spiegato ancora il capitano -. L'unica cosa da farsi è segnalare agli insegnanti, ai genitori e alle forze dell'ordine. Mai stare in silenzio. Ricordatevi che, dovesse esserci una rissa, sarete puniti, non importa se siete stati provocati. Gli strumenti per difendersi ci sono: chiamateci e denunciate».