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La nuova maturità preoccupa gli studenti legnanesi

Le impressioni degli studenti dopo che il ministro ha annunciato come si svolgerà il nuovo esame di maturità che, per la prima volta, prevederà una seconda prova con due materie.

Seconda prova di maturità con più materie, abolizione della terza e orale con domande sorteggiate in buste. Queste le principali novità della riforma dell'esame più temuto dagli studenti annunciata attraverso facebook dal Ministro all'istruzione Marco Bussetti. Le materie per lo scientifico saranno matematica e fisica, al classico si avranno sia greco che latino, mentre nei tecnici ci saranno sempre due materie che variano in base agli indirizzi.

Una riforma che preoccupa anche gli studenti legnanesi, intervistati fuori da scuola: «La seconda prova mi preoccupava già prima, adesso che l’hanno cambiata non sappiamo proprio cosa aspettarci» è il commento di Franc Fejzo, studente del quarto anno di ragioneria all’istituto dell’Acqua. Mentre al compagno Elia Marino «preoccupa l’orale perché non sai mai cosa potranno chiederti».

 «Questa novità è positiva per chi "eccelle" a scuola, ma meno per la maggior parte degli studenti», è il parere di Roberto Mirenda, studente di quarta del Liceo Tecnologico dell’Istituto Bernocchi che si sta già preparando per il test di ingresso al Politecnico per diventare ricercatore in campo energetico. 

Insieme a lui, Davide Chimienti, è preoccuparo per fisica: «Il cambiamento ha degli aspetti sia
positivi sia negativi. Noi studenti dello scientifico siamo  preoccupati per fisica
»

Giudizio positivo da parte di Andrea, studente del Liceo Scientifico Galileo Galilei, che apprezza «il tentativo di cercare di rendere la seconda prova più completa inserendo una seconda materia d’indirizzo». «È vero che così è più difficile – aggiunge – ma si deve tenere conto dell’assenza della terza prova. Ciò che a mio avviso non è andato bene è la poca chiarezza che c’è stata nei scorsi mesi anche attorno alla costituzione del colloquio orale. Quindi si spera che da adesso tutto sarà mostrato con estrema chiarezza e che le simulazioni chiariscano ogni dubbio».

Secondo Federica Pontremoli, ex studentessa del liceo Galilei diplomatasi lo scorso anno invece, «la multidisciplinarietà non è un requisito adatto per svolgere una prova impegnativa come quella di indirizzo». Secondo la studentessa ormai universitaria «è necessario focalizzarsi su una materia e sulle caratteristiche che questa richiede. Mettendo insieme più materie a mio parere si rischia di non concentrarsi sul tipo di metodo e sul tipo di svolgimento che quella materia richiede. È importante fare dei collegamenti nelle materie e trovare dei nessi fra loro, ma non in un ambito come quello della prova d’indirizzo, una delle più temute dagli studenti».

Redazione
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Pubblicato il 18 Gennaio 2019
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