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Giovani sangiorgesi a lezione da AIDO

I ragazzi delle classi terze della scuola secondaria di primo grado "Ungaretti" protagonisti di una lezione a tu per tu con AIDO

In Italia l'AIDO conta 1.375.000 iscritti. A loro si somma il milione di cittadini che hanno detto scelto di donare attraverso "Una scelta in comune", il nuovo progetto che permette di manifestare il proprio consenso o diniego alla donazione al momento del rinnovo del documento di identità. Solo a San Giorgio su Legnano, i sì alla donazione sono circa 650 tra quelli degli associati all'Aido e quelli raccolti in comune. E allora, con questi numeri, perchè continuare a parlare di AIDO e di donazione?

Il perchè lo hanno scoperto questa mattina, lunedì 16 aprile, i giovani sangiorgesi che frequentano la classe terza della scuola secondaria di primo grado "Ungaretti", protagonisti di una lezione a tu per tu proprio con AIDO nella sala consiliare di piazza IV Novembre.

«Oggi siete qui per acquisire delle informazioni che, fra qualche anno, vi permetteranno di scegliere la vostra posizione rispetto al tema della donazione – è stato il saluto del sindaco Walter Cecchin ai suoi giovanissimi ospiti –. Ognuno di noi ha il diritto di scegliere, e si tratta di una scelta particolarmente importante perchè donare può voler dire far rivivere una persona e la vita è il dono più bello che si possa ricevere. San Giorgio – ha continuato il primo cittadino – è stato tra i primi comuni italiani ad attivare "Una scelta in comune" e conta complessivamente circa 650 donatori: un numero molto alto, pari quasi al 10% dei suoi cittadini. Questa risposta straordinaria è frutto anche dell'informazione, perchè la donazione non è un obbligo ma una scelta di vita».

«La sensibilità di ciascuno di noi al tema della donazione negli anni è aumentata – gli ha fatto eco Donata Colombo di AIDO – e in Italia vengono effettuati in media 3mila trapianti ogni anno, ma tutto questo non è ancora sufficiente per azzerare le liste di attesa, che contano circa 9mila iscritti. Proprio per questo è importante riflettere su questo gesto di solidarietà che abbiamo la possibilità di compiere dopo la morte. Non siamo qui per cercare di convincervi ad iscrivervi, tra qualche anno, alla nostra associazione, ma per informarvi e darvi l'opportunità di prendere una decisione consapevole».

Alla lezione "scientifica" vera e propria ha pensato poi Enrico Liverta, per 30 anni medico rianimatore all'Ospedale di Legnano e collaboratore di AIDO. Liverta, infatti, ha spiegato ai ragazzi chi siano i potenziali donatori, quali criteri la legge imponga di rispettare per l'accertamento e la dichiarazione della morte cerebrale e in che modo si proceda poi con il trapianto vero e proprio, soffermandosi a dare risposta ai dubbi ed alle curiosità dei giovani sangiorgesi.

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 16 Aprile 2018
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