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Violenza di genere, prossimo obiettivo avere “una casa rifugio”

Lo ha annunciato l’assessore Miriam Arabini al liceo Daniele Crespi di Busto Arsizio

Violenza di genere, la rete continua a crescere e a specializzarsi: «Prossimo passo, una casa rifugio per proteggere le donne che denunciano abusi e violenze domestiche». Lo ha annunciato l’assessore al welfare e all’inclusione sociale con delega alle pari opportunità della Città di Busto Arsizio Miriam Arabini, che questa mattina ha introdotto i lavori di un seminario sulla violenza di genere dedicato agli studenti del liceo Daniele Crespi di Busto Arsizio, che si è svolto in Sala Tramogge ai Molini Marzoli. Un’iniziativa che rientra nel percorso di educazione alla cittadinanza del liceo bustocco, voluto dai docenti che si occupano di educazione alla cittadinanza ma anche dalla “commissione benessere”, che ha competenza sulle attività di prevenzione. Relatori dell’incontro, coordinato dalla dott.ssa Cinzia Di Pilla, referente del centro antiviolenza E.VA Onlus, sono stati la dott.ssa Maria Greca Zoncu, giudice del Tribunale di Busto Arsizio, la dott.ssa Elena Paganini, psicologa del centro antiviolenza E.VA Onlus e il capitano dei Carabinieri di Busto Arsizio Dott. Marco Daleo.

«La rete interistituzionale per il contrasto della violenza di genere, che ha coinvolto istituzioni territoriali, sanitarie, forze dell’ordine e Procura della Repubblica, consta di due centri antiviolenza, E.VA Onlus a Busto Arsizio e Rete Rosa a Saronno, che offrono alle vittime di abusi e violenze non solo ascolto ma anche un accompagnamento da parte di professionisti, come avvocati, medici, psicologi e assistenti sociali – ha ricordato l’assessore Miriam Arabini – far conoscere che questa rete è presente sul territorio, sensibilizzando la cittadinanza a partire dalle giovani generazioni come si è fatto oggi ai Molini Marzoli, è uno degli obiettivi che ci poniamo dopo che la rete interistituzionale si è allargata, centrando numeri di accesso e risultati significativi. Con il sostegno di Regione Lombardia puntiamo a far crescere ulteriormente questa rete».

Sono due in particolare le priorità su questo fronte. «Da un lato, come da ultimo progetto approvato da Regione Lombardia, la creazione di una casa rifugio per le donne maltrattate, uno spazio protetto da mettere a disposizione di chi trova il coraggio di denunciare abusi e violenze domestiche, che permetterà, ne sono certa, un aumento delle denunce, dando una risposta concreta a quelle donne che hanno paura di denunciare in quanto dipendono dal familiare maltrattante – ha annunciato l’assessore Miriam Arabini – dall’altro, spero presto di riuscire a portare a casa anche un altro tassello mancante per completare il processo, ovvero una maggiore specializzazione per chi opera, visto che le professionalità che operano in E.VA Onlus (otto avvocati, quattro psicoterapeute, due assistenti sociali più il coordinatore Cinzia Di Pilla) meritano un riconoscimento tangibile. Il volontariato è indispensabile, ma non è sufficiente per dare delle risposte complete alle vittime di abusi e volenze».

Redazione
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Pubblicato il 13 Febbraio 2018
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