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I liceali incontrano Silvio Cattarina e la cooperativa “L’Imprevisto”

L'ncontro “fuori programma” per parlare di tossicodipendenze si è tenuto in una gremita aula magna del Liceo Galiei 

«Non c’è buio da cui non si possa uscire». Questo il messaggio portato ai liceali legnanesi da Silvio Cattarina, presidente della Cooperativa Sociale per ragazzi devianti e tossicodipendenti “L’Imprevisto” di Pesaro. «È possibile rinascere, risalire da quella miniera buia in cui la vita a volte si trasforma».  

L'ncontro “fuori programma” si è tenuto nei giorni scorsi in una gremita aula magna del Liceo Galiei di Legnano. Circa 200 gli studenti che hanno ascoltato le parole di Cattarina e le testimonianze di alcuni giovani che sono riusciti a «risalire la china e a ritrovare il gusto di vivere con una speranza infinita».

Volti e storie reali, che i liceali hanno visto con i loro occhi e ascoltato con massima attenzione. «Il passato è passato, il male rimane male; ma l’importante è che nel presente un ragazzo abbia la possibilità di guardare a una presenza positiva, di uscire dall’autoreferenzialità. L’uomo è sempre al cospetto di qualcosa di più grande, e alle droghe tanti fanno ricorso anche perché non rintracciano più questa presenza grande nella propria vita. Il proprio grido uno è disposto a lanciarlo nel momento in cui sa che c’è qualcuno che può raccoglierlo!»

In sala la vice preside Ornella Ferrario che ha sottolineato quanto sia stato «importante per i ragazzi ascoltare la testimonianza diretta di un grande educatore, impegnato nel recupero di ragazzi in difficoltà per problemi legati alle tossicodipendenze, e di tre ragazze, che sono venute a raccontare di persona la loro storia. Si è trattato di una proposta dell’associazione per la libertà di educazione “Adriana Braga”, che, in linea con l’attività della Pastorale Scolastica, ha invitato a Legnano Cattarina, fondatore della nota comunità di recupero da 38 anni impegnata a “salvare” giovani caduti nella spirale della droga o di altre dipendenze».

Numerose le domande dei liceali incuriositi dalle storie difficili raccontate delle giovani testimonianze. «La responsabilità è stata solo nostra – commentano le testimoni -. Tu lo sai quando stai per fare qualcosa di sbagliato: sta a te dire sì oppure no. Fortunatamente anche da questi errori ha potuto nascere una storia che ci ha portato ad essere qui ora, grate per tutto quello che di buono abbiamo incontrato». 

Alcuni studenti al termine dell'incontro hanno affermato di esser stati colpiti dalla «sete di vita che queste persone  hanno scoperto di avere, nonostante le esperienze dure ed estreme che hanno vissuto».

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 24 Novembre 2017
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