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Erasmus e non solo, alla Liuc oltre 400 studenti tra arrivi e partenze

L'esperienza in Myanmar di Pierfrancesco Bombardieri e della Summer school

Sono stati oltre 200 gli studenti della Liuc che nell'anno accademico appena trascorso hanno avuto l'opportunità di fare un'esperienza Erasmus, di Exchange o di doppio titolo. Un numero che negli anni è andato sempre crescendo e sarà anche nel 2017/2018 con oltre 300 studenti pronti a partire. «Ne mandiamo tanti di giovani e ne riceviamo altrettanti – ha commentato Raffaella Angelucci, Direttore relazioni Internazionali in Università Cattaneo La mobilità aiuta ad aumentare la responsabilità ed è fondamentale per lo sviluppo di una carriera lavorativa». 

Angelucci ha poi sottolineato l'importanza dei questionari degli studenti alla fine della loro esperienza. Da questi è emerso, tra l'altro, che i giovani si sentono più sicuri ad adattarsi in situazioni diverse, più coscienti delle proprie capacità e debolezze, dei valori di ogni nazionalità. «La mobilità non si limita ai crediti maturati e ai voti acquisiti, ma si sostanzia nella crescita umana e personale dello studente, oltre che professionale».

A raccontare la propria esperienza Pierfrancesco Bombardieri, studente al quinto anno in Economia Aziendale e Management, che dopo l'erasmus in Spagna ha colto l'opportunità di una seconda mobilità a Hong Kong, dove ha partecipato ad un progetto extraculturale con studenti di nazionalità diverse, dalla Corea al Messico. «Grazie ad un finanziamento di 10mila dollari, con il mio gruppo di lavoro abbiamo potuto portare illuminazione in Myanmar, contribuendo al miglioramento della vita della popolazione del villaggio che ci ha ospitato dall'11 al 25 maggio scorso. Abbiamo insegnato agli abitanti come costruire le lampade ad impatto ecosostenibile, così da poterne fare uso in futuro». Per Bombardieri, ora è arrivato il tempo di dedicarsi alla tesi finale, nel suo futuro vede sicuramente l'estero come meta lavorativa, anche se non scarta possibilità anche in Italia: «Vorrei prima fare uno stage per capire meglio le mie passioni, poi sono aperto a qualsiasi opportunità». Con un curriculum come il suo, con le esperienze all'estero maturate negli anni universitari, quasi sicuramente la strada sarà spianata. 

Secondo i dati della Liuc, le destinazioni preferite in Europa rimangono Spagna, Regno Unito, Paesi Bassi, mentre sono in aumento le richieste per Svezia, Polonia e Danimarca. Fuori dall'Unione Europea, Hong Kong, Stati Uniti e Canada la fanno da padrona. Nel complesso l'università castellanzese ha 128 accordi in 28 Paesi. Il 40% dei laureati in Liuc ha avuto modo di intraprendere un'esperienza internazionale di alcuni mesi ma anche solo di pochi giorni, grazie all'avvio delle Summer School. L'aumento è costante sia degli studenti in uscita sia di quelli in entrata. Proprio di recente, dal 5 al 10 al giugno, la Liuc ha ospitato 13 giovani della scuola di Business dell'Università di Greenwich, grazie ad una collaborazione appena nata. Nel gruppo anche due italiani. A tutti loro sono state proposte lezioni sull'economia italiana e sul Made in Italy. 

«Con loro abbiamo avuto modo di confrontarci su diversi temi – ha commentato Rodolfo Helg, direttore della Scuola di Economia e Management dalla Brexit alle elezioni, ma anche degli attentati appena successi. Fare un'esperienza all'estero è oggi un'occasione indispensabile di conoscenza». Gli studenti ospitati sono stati accompagnati anche a far visita a tre grandi aziende del territorio, una pubblica, il Comune di Milano, dove hanno potuto vedere le attività di digitalizzazione, e due private, la Vibram la Sambonet. 

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Pubblicato il 16 Giugno 2017
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