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Coronavirus, bimbi tornati dalla Cina: le direttive del Ministero della Salute

E subito i governatori di Veneto, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige chiedono anche un periodo di isolamento per chi frequenta le scuole. 

Diramata la circolare del Ministero della Salute con le indicazioni per  la gestione degli studenti e dei docenti di ritorno o in partenza verso aree affette della Cina e subito i governatori di Veneto, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige hanno chiesto una integrazione. I 4 presidenti hanno scritto una lettere al Ministero per chiedere che il periodo di isolamento previsto per chi rientra dalla Cina sia applicato anche ai bambini che frequentano le scuole. «Non c’è nessuna volontà di contrapposizioni politiche, né tantomeno di ghettizzare: vogliamo solo dare una risposta all’ansia dei tanti genitori visto che la circolare non prevede misure in tal senso», dice il Presidente del Veneto, Luca Zaia.

[pubblicita] Mentre il ministro all'istruzione Azzolina invita tutti «a leggere la circolare che insieme al ministero della Salute abbiamo inviato». «Non voglio che si creino allarmismi – ha dichiarato il ministro -. Sul coronavirus, ci siamo mossi immediatamente come governo. Voglio tranquillizzare tutti, perché la propaganda non ha fatto assolutamente bene. Non ci sono motivazioni reali per pensare di escludere persone dalla scuola; nella circolare del ministero della Salute abbiamo spiegato esattamente cosa si deve fare e in quali casi. Quindi tranquillità assoluta, ma anche prevenzione». 

COSA DICE LA CIRCOLARE

[pubblicita] La circolare a cui fanno riferimento i governatori chiede agli studenti rientrati dalla Cina nelle ultime due settimane di «monitorare la eventuale insorgenza di sintomi come tosse, febbre, difficoltà respiratorie», di chiamare il 1500 o i centri regionali di riferimento «in caso di insorgenza di sintomi», di «proteggere le vie aeree con mascherina» e di «evitare contatti stretti fino alla definizione della situazione da parte del personale sanitario». Inoltre «gli adulti facenti parte del personale scolastico (docente e non)» devono prestare «particolare attenzione a favorire l’adozione di comportamenti atti a ridurre la possibilità di contaminazione con secrezioni delle vie aeree, anche attraverso oggetti (giocattoli, matite, ecc)».

 

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 04 Febbraio 2020
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