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Con la tecnica SuperPATH, l’operazione all’anca è meno invasiva

Dopo 20 giorni dall'operazione all'anca il paziente può guidare l’automobile e tornare alla vita di tutti i giorni - A spiegare i vantaggi i medici dell’Ortopedia dell’Ospedale di Busto Arsizio e di Saronno

Con la tecnica SuperPATH, dopo 20 giorni dall'operazione all'anca il paziente può guidare l’automobile e tornare alla vita di tutti i giorni. Ad annunciarlo sono i medici dell'Asst Valle Olona che oggi, mercoledì 22 gennaio, hanno spiegato i benefici di questa tecnica chirurgica protesica dell’anca di primo impianto ossia la Superior Percutaneously Assisted Total Hip.

[pubblicita] Dal 2016 a oggi l’Ortopedia dell’Ospedale di Busto Arsizio e di Saronno ha operato 600 pazienti riscontrando tempi di ricovero ridotti, ripresa più rapida, meno dolore, trasfusioni ematiche e complicanze pressoché azzerate. L'obiettivo è quello di conservare l’anatomia preservando i muscoli, i tendini e la capsula articolare. Viene così restituita al paziente un’articolazione il più possibile simile ad un’anca fisiologica.  

«Da noi la chirurgia dell’anca ha una tradizione lunga oltre mezzo secoloafferma il dottor Marco Merlo, direttore dell’unità operativa di Ortopedia e Traumatologia dell’Ospedale bustese – . Il Professor Renato Bombelli, primario dal 1960 al 1992, ne è stato un pioniere, in particolare era conosciuto in tutto il mondo per l’intervento di osteotomia di valgo-estensione (resezione del femore e ri-orientamento della testa femorale) e la protesi isoelastica (costituita da materiali con elasticità simile all’osso). Chirurghi dai cinque continenti, come testimonia il libro degli ospiti ancora conservato in sala operatoria, sono venuti a visitare il nostro Ospedale per imparare nuove tecniche, per poi applicarle nei loro Paesi. Con questo background scientifico, proseguiamo su quella strada cercando di offrire ai nostri pazienti soluzioni chirurgiche innovative e vantaggiose».

In passato veniva utilizzata una tecnica che sacrificava i tendini extra- rotatori e la capsula articolare, invece, come precisa il dottor Merlo, oggi la SuperPath è la «Itecnica di elezione che utilizziamo in tutti i casi di intervento di artroprotesi d’anca (artrosi, necrosi della testa femorale, fratture). Le differenze più significative le abbiamo riscontrate sui giorni di degenza in Ospedale: da 16 giorni (con la precedente metodica) a 9 giorni con la SuperPATH (minimo 3, massimo 12 giorni). Ciò è consentito dal rapido recupero funzionale: il paziente deambula il giorno dopo l’intervento. Non sono previste limitazioni particolare sulla mobilità articolare e non vengono utilizzati gli abituali accorgimenti antilussazione come il cuscino fra le gambe, alza-water, etc».

Quindi il rischio di lussazione è inesistente e il dolore postoperatorio è ridotto (la VAS, ovvero la scala analogica del dolore, da 7 della vecchia tecnica scende a 4). L’uso dei bastoni canadesi è prolungato per un periodo correlato alla risposta del paziente (ma non va oltre un mese). Il paziente può tornare alla sua vita lavorativa in tempi brevi.

«Il tasso di trasfusioni ematiche post-operatorie è crollato del 40% rispetto alla tecnica convenzionale postero-laterale – conclude il dottor Merlo -. L’HHS (punteggio legato a diversi parametri considerati quali dolore, mobilità articolare, capacità funzionali) a 3 mesi dall’intervento è decisamente migliore: 88 contro 80 della precedente tecnica La ripresa dell’attività sportiva, negli atleti, è possibile per alcuni sport (ciclismo, nuoto, tennis, golf, corsa leggera, trekking). Negli sport di contatto, e dove sono previsti salti e balzi (calcio, pallavolo, basket, sci) esistono invece rischi legati ai traumi diretti, per cui si raccomanda cautela».

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 22 Gennaio 2020
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