Il lungo calvario sanitario è finito. Un varesino 45enne e la moglie, finalmente, possono guardare al futuro con serenità. Dopo giorni d'ansia e trepidazione, il trapianto «crossover» di reni fra vivi, la scienza e la legge lo permettono, è stato realizzato.

La moglie del donatore malato del Varesotto ha donato un rene a un ragazzo spagnolo e la madre di questo giovane ha donato a sua volta un rene al paziente varesino.

[pubblicita]       Come riporta Varesenews (qui il servizio), l’operazione doveva essere eseguita il 15 ottobre, ma i disordini di Barcellona avevano bloccato il progetto che, in Italia, avrebbe avuto la conclusione a Padova, dove esiste un centro che esegue il più alto numero di trapianti da vivente all’anno, almeno 50. Un progetto diventato di portata nazionale e che offre speranza di vita a oltre 7 mila persone in attesa di trapianto di rene nel nostro paese.

L'intervento è stato descritto in questi giorni dal quotidiano La Repubblica (leggi qui) e risale al 22 ottobre. E' stato realizzato grazie alla South Alliance for Transplant (Sat), un accordo di cooperazione tra Italia, Spagna, Francia e Portogallo per la gestione dei trapianti. Entrambi i pazienti e i loro rispettivi donatori sono già tornati a casa.

"Ringrazio tutti coloro che si sono prodigati per noi – il commento del lettore varesino al nostro giornale – , in particolare all'equipe di Varese del reparto di Nefrologia e Dialisi e, per la buona riuscita dell'operazione, allo staff del Policlinico di Padova. La nostra storia è un esempio che deve dare un segno di speranza alle persone ammalate, perché c'è sempre una possibilità, e deve infondere sensibilità tra le gente per l'atto della donazione".

(Foto in copertina, dal Mattino di Padova il Policlinico dove è avvenuto il trapianto)