Il vaccino contro l'influenza ha limitato gli effetti del "virus mutante", ma non è riuscito ad annullarlo. E così, nonostante ci sia stata una buona copertura vaccinale, numerosi legnanesi sono rimasti allettati. Ne abbiamo parlato con il dr Pierangelo Clerici, direttore dell'Unità Operativa di Microbiologia dell'Asst Milano Ovest, nonchè presidente dell'Associazione Microbiologi clinici italiani.

La primavera è alle porte, ma il periodo influenzale non è ancora terminato, anzi proseguirà ancora per giorni. «Il clima caldo umido ha favorito la diffusione del virus, che quest'anno ha subito una mutazione spontanea – spiega il medico -. Il vaccino viene prodotto in base alle caratteristiche del virus che circola in Australia. Il suo cambiamento è del tutto imprevedibile e non è affatto frequente. In questo momento non possiamo fare ipotesi. Stiamo cercando di individuare i ceppi sviluppatisi. Sono in costante contatto con il mio collega Roberto Rigoli, direttore del dipartimento di Patologia clinica e responsabile della Microbiologia di Treviso. L'unità di Microbiologia del Ca' Foncello a Treviso ha congelato oltre 50 ceppi del virus H3N2». Il vaccino è comunque importante, perchè, spiega sempre il dr. Clerici: «Le persone con copertura vaccinale hanno riscontrato effetti più contenuti». 

[pubblicita] In linea di massima la vaccinazione sul territorio è stata ottimale, così come su scala nazionale: «È stata superata la quota soglia – afferma il dr. Clerici – e ciò è confortante, significa che è stata raggiunta l'immunità di gregge e le persone fragili sono protette».  

A confermare il trend è stato lo stesso assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, che nei giorni scorsi ha sintetizzato i dati del 2018 sulle coperture vaccinali che Regione Lombardia ha trasmesso al Ministero della Salute. In generale sono aumentate le coperture per tutti i vaccini, obbligatori e consigliati. «L'educazione alla vaccinazione quale arma vincente contro il rischio di patologie gravi – ha spiegato l'assessore – ha riguardato anche le somministrazioni consigliate, a dimostrazione del fatto che le buone pratiche sono ben percepite dalle famiglie a tutela della sicurezza dei propri figli».