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Malattie croniche, “la tecnologia avanza ma il medico resta indispensabile”

Il professor Mazzone chiarisce l'importanza della tecnologia per la cura del malato cronico che comunque non può prescindere dal medico

Smart News salute incontra oggi il professor Antonino Mazzone, direttore dipartimento area medica cronicità e continuità assistenziale della Asst Ovest Milanese. Il punto della situazione delle malattie croniche sarà al centro del convegno a cui interverrà il dottor Mazzone, nella sala consigliare di Magenta, durante la Settimana della Salute. Relatori della serata saranno anche la dottoressa Paola Faggioli che parlerà delle malattie croniche reumatologiche, il dottor Nicola Mumoli che parlerà delle malattie cardiovascolari e il dottor Roberto De Giglio che parlerà del diabete e delle sue complicanze. 

«Oggi le malattie costano il 75% del budget di Regione Lombardia – spiega il dottor Mazzone -. Per malattie croniche intendiamo le malattie cardiovascolari, i tumori, le malattie respiratorie e il diabete. Oggi esistono sia nuovi modi per organizzare il lavoro e gestire questo tipo di pazienti, sia nuove terapie. In particolare, alcuni modelli innovativi come alcuni sensori per la misurazione della glicemia: in quest'azienda abbiamo sperimentato un progetto, Telediabe, che ci permette di assistere a domicilio i pazienti giovani che hanno il diabete di tipo 1. I dati permettono di confrontare i pazienti che si devono recare in ambulatorio rispetto ai pazienti che invece vengono seguiti a domicilio via Skype. I risultati dei pazienti seguiti a domicilio sono migliori, hanno meno ipoglicemie e soprattutto non perdono tempo, non hanno il fastidio di venire in ambulatorio». 

Quale sarà quindi il futuro della medicina? «La medicina in futuro deve ridisegnarsi – prosegue Mazzone -, sia per quanto l'approccio diagnostico, sia quello terapeutico e organizzativo. Il problema delle malattie croniche è che il paziente ha magari più di una patologia, per questo è necessario avere una visione d'insieme per decidere l'intervento terapeutico giusto. La tecnoassistenza oggi permette di organizzare a domicilio e di monitorizzare pazienti complessi che necessiterebbero del ricovero, risparmiando molti soldi perchè il costo del ricovero ospedaliero è il più importante nella gestione dei malati cronici». 

La tecnologia non potrà però mai sostituire del tutto quel rapporto che si instaura tra medico e paziente e che è alla base della terapia. Il professor Mazzone infatti sottolinea che «il medico, nonostante l'ampliarsi delle nuove tecnologie, deve comunque restare il punto di riferimento per il malato. Un medico deve avere tre caratteristiche: deve sapere, deve saper fare e deve saper essere. Sapere può essere sicuramente supportato dalle tecnologie e dalle banche dati, però il saper fare e il saper essere sono peculiarità del medico e, soprattutto, il rapporto medico-paziente rappresenta ancora un'asse portante. Se non esiste questo rapporto fondamentale salta il metodo di cura, perché il paziente spesso non si fida, cerca una seconda opinione e non prende i farmaci. Pertanto il rapporto medico-paziente rimane alla base di qualsiasi cura e intervento terapeutico».

Redazione
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Pubblicato il 25 Ottobre 2018
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