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Nessun rischio per le donazioni di sangue in Lombardia

La sicurezza attraverso il Nucleic Acid Test (NAT) che  permette di rilevare la presenza del West Nile Virus (WNV) e di evitare così la trasmissione trasfusionale dell’infezione

“Nessun rischio per le donazioni di sangue in Lombardia”, lo conferma Oscar Bianchi, Presidente di Avis Regionale Lombardia. “Anzi in qualche caso proprio dalle analisi sul sangue donato si è potuta individuare la presenza della Febbre del Nido e intervenire con celerità”.

Tra le regioni promotrici del Nucleic Acid Test (NAT) anche la Lombardia. ll test NAT va effettuato contestualmente alla donazione di sangue e permette di rilevare la presenza del West Nile Virus (WNV) e di evitare così la trasmissione trasfusionale dell’infezione.

A spiegarlo è proprio Avis Regionale Lombardia: “I donatori e le donatrici verranno sottoposti al Test NAT qualora avessero soggiornato per almeno una notte nelle aree interessate dalla segnalazione del West Nile Virus. Potranno quindi comunque donare e verrà loro prelevata una piccola provetta per il Test. Non occorre preoccuparsi e nemmeno autosospendersi, basta avvisare il medico del Punto di Raccolta”.

Sarà il Test a verificare la necessità di sospendere il donatore, solo nel caso vi sia evidenza di infezione. Quindi nessun problema per la salute dei donatori e dei riceventi.

Quest’anno, già nella seconda metà di giugno, i laboratori della rete trasfusionale regionale hanno predisposto apparecchiature e materiali necessari per l'esecuzione del test WNV in modalità on demand, cioè al bisogno, sulla base delle indicazioni costantemente ricevute dalla Struttura Regionale di Coordinamento e dal Centro Nazionale Sangue.

In caso di segnalazione della circolazione del WNV in una determinata area provinciale, vengono subito attivate le misure di prevenzione della trasmissione trasfusionale del virus tramite emocomponenti labili raccolti da donatori che hanno soggiornato in quell’area, asintomatici ma potenziali portatori dell’infezione.

Per mantenere l’autosufficienza in termini di scorte di sangue, così a rischio proprio nel periodo estivo, è ormai consuetudine applicare lo screening di laboratorio in alternativa all’esclusione preventiva del donatore per 28 giorni.

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 31 Agosto 2018
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