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Vigevanese paralizzato in India ricoverato a Legnano

Dopo oltre 10 giorni di ricovero in una clinica di New Delhi, Alessio Tosetto si trova ora in terapia intensiva a Legnano - Un'amica: "Ci sarà un recupero dell'80%"

Un lungo viaggio per ritornare in Italia. Alessio Tosetto è atterrato con un volo di Stato all'aeroporto di Malpensa alle 4.45. L'operaio 46enne di Vigevano, paralizzato a causa della sindrome di Guillain-Barré e ricoverato inizialmente in India, si trova ora in terapia intensiva all'ospedale di Legnano.

Provato per il viaggio, ma cosciente: così, dal nosocomia cittadino, descrivono le condizioni di Alessio Tosetto. Ora un'équipe di neurologi e rianimatori sta procedendo ad effettuare tutti i test e gli esami necessari a confermare la diagnosi dei medici indiani e anche a valutare se, nel frattempo, siano subentrate ulteriori complicazioni.

Sentitosi male il 7 agosto durante un viaggio con gli amici, Tosetto era stato ricoverato, per una paralisi muscolare e insufficienza respiratoria, presso l'Unità operativa Stroke Unit dell'Indraprastha Apollo Hospital di New Delhi. Subito gli è stata diagnosticata la sindrome di Guillain-Barré, grave patologia neurologica che avrebbe sviluppato forse in conseguenza di una gastroenterite.

La malattia ha effetti devastanti e subito per il vigevanese si sono mobilitati gli amici con una raccolta fondi lanciata via Facebook per coprire le costose cure ricevute in India, in assenza di un'assicurazione sanitaria. Poi, sono scese in campo le istituzioni, dalla Regione Lombardia alla Farnesina, impegnata con l'ambasciata italiana in India in un iter burocratico molto complicato che ha permesso di organizzare il volo di rientro. «Appena ci siamo resi conto della gravità della situazione – ha commentato il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana abbiamo cercato in ogni modo di riportare Tosetto in Italia. C'è stato un grandissimo lavoro di squadra che ha consentito rimpatriare un paziente in condizioni critiche. Non è stato semplice, ci sono stati diversi intoppi non solo burocratici, ma oggi Tosetto può essere curato a casa, vicino ai suoi familiari che lo aspettavano da settimane».
 
«Sono molto soddisfatto perchè ancora una volta Regione Lombardia ha messo a disposizione della comunita' e di un suo cittadino i suoi straordinari professionisti» ha proseguito l'assessore al Welfare, Giulio Gallera. Durante il ricovero in India, le condizioni cliniche e respiratorie compromesse del paziente hanno comportato il ricorso a una tracheotomia, al fine di gestire meglio le problematiche respiratorie. Durante la degenza, nel corso del ricovero, si è sviluppata una polmonite, dovuta alla necessità di adottare la tecnica della ventilazione meccanica. «Tutto ciò – ha proseguito l'assessore ha portato a un peggioramento dello stato di salute e a una precarietà estrema delle condizioni respiratorie. In ultima analisi è risultato un paziente estremamente compromesso che ha richiesto, per il proseguimento delle cure in Lombardia, un trasporto sanitario a elevatissimo rischio». Dal ministro è arrivato infine un ringraziamento a tutto il personale sanitario per la competenza, la professionalità e la disponibilità messa in campo per prestare soccorso all'estero. Da Legnano, ricordiamo, un medico neurologo si è recato subito in India per constatare le condizioni di Tosetto e seguirlo durante il rientro in Italia.
 
In giornata un'amica riporta le condizioni di salute di  Alessio Tosetto: «Ha contratto  una paralisi reversibile – dice Chiara Gorlani, amica che lo ha accompagnato sull'aereo  inviato dalla Farnesina dopo 17 giorni di ricovero, quando finalmente i sanitari hanno ritenuto che fosse trasportabile – ci sarà un recupero dell'80%. La convalescenza sarà molto lunga. Purtroppo delle due forme della sindrome di Guillerme-Barrè è stato colpito da quella assonale, la più grave. A Nuova Delhi la diagnosi e le cure dei medici sono state comunque tempestive». 

«Il quadro clinico di Alessio – prosegue la ragazza – è un po' peggiorato a causa del viaggio, tanto che hanno dovuto riattaccarlo al respiratore meccanico perché l'ossigeno non bastava più. Il viaggio è stato un calvario ma alla fine è andato tutto bene. Voglio ringraziare i piloti dell'Aeronautica per le attenzioni che hanno dimostrato. È proprio vero che gli angeli volano».

Redazione
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Pubblicato il 23 Agosto 2018
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