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Allarme Legionella: «Nell’Altomilanese nessun pericolo»

A tranquillizzare il professor Pierangelo Clerici dell'Ospedale di Legnano con alcuni consigli 

L'allarme legionella nel vicino comune di Bresso ha creato qualche tensione anche a casa nostra. A tranquillizzare gli animi il professor Pierangelo Clerici, direttore dell'unità Microbiologia dell'Asst Milano-Ovest: «A Legnano e nell'Altomilanese, non c'è alcun pericolo». 

Secondo l'ultimo aggiornamento emesso in questi giorni dall'ATS Città Metropolitana di Milano sono saliti a 48 i cittadini che hanno contratto il batterio. Al momento, al Laboratorio di Prevenzione di ATS, sono in corso le analisi di 454 campioni prelevati presso 42 abitazioni e 38 siti sensibili.

Ecco perchè il microbiologo Clerici ha deciso d'intervenire così da evitare «inutili timori» e allo stesso tempo divulgare piccoli consigli sul fronte della prevenzione.

 «Per quanto ci riguarda è tutto nella norma – spiega il professor Clerici -. Nell'azienda ospedaliera di Legnano abbiamo registrato sei casi sospetti di contagio nell'arco di otto mesi. Non ci sono focolai perciò non esiste pericolo». 

Il dr. Clerici, anzitutto, ha sfatato alcuni miti tra cui la modalità di contagio: «La legionella non è un virus e e non viene trasmessa da uomo ad uomo. Il problema sta nella proliferazione del battere, la cui trasmissione avviene per via aerea, ossia attraverso le particelle d’acqua nebulizzate presenti ad esempio nelle docce, nelle fontane, nei rubinetti e negli impianti di condizionamento. Stiamo parlando di un'infezione curabile con una terapia antibiotica. Difficilmente si arriva alla morte, se non nei casi in cui l’infezione sia particolarmente acuta e non venga diagnosticata in tempo».

Per diagnosticare la malattia basta un test di laboratorio. Sono due i tipi di reazione a seguito del contagio: «La prima è la malattia del Legionario, che è la forma più grave e causa una forte polmonite, mentre la seconda è la febbre di Pontiac, una forma più leggera di infezione che spesso viene scambiata per una forma influenzale. Chiunque può ammalarsi di legionella e ovviamente sono più a rischio le persone anziane che presentano diverse patologie. Devono porre attenzione anche coloro che hanno il sistema immunitario debole, come i pazienti diabetici, oncologici o affetti da HIV». 

Un consiglio agli ospiti degli alberghi: «In linea di massima è consigliabile far scendere l'acqua calda della doccia per almeno 10 minuti: nel contempo uscite dal bagno e lasciate una finestra aperta. In questo modo dovreste aver eliminato i batteri che potrebbero essersi annidati nel soffione della doccia. Le saune devono essere controllate, in quanto possono essere luoghi di contagio se non è stata effettuata la giusta manutenzione».

Anche i condizionatori di raffreddamento possono essere "invasi" da batteri e se l'apparecchio «non è stato acceso da molto tempo, ecco che potreste essere investiti dalla legionella. Dunque una corretta pulizia è sempre il caso di farla, ricordandosi alla prima accensione di lasciare la stanza con il condizionatore funzionante e le finestre aperte per almeno un quarto d'ora».

Il battere potrebbe annidarsi anche nel sistema dell'aria condizionata dell'auto oppure presentarsi a seguito di un intervento alle tubature dell'impianto idraulico, ma «anche in questo caso basta accendere i rubinetti facendo scendere l'acqua calda per diversi minuti. Durante l'operazione, ovviamente, evitate l'inalazione». 

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 01 Agosto 2018
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