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Per lavarsi bene le mani occorrono 30 secondi

 A chiarirci l'importanza del gesto e come farlo al meglio, il dott. Stefano Schieppati e le infermiere Sonia Petazzi e Sonia Bustreo del controllo infezioni dell'Asst Ovest Milanese. 

Smart News salute alle prese oggi con la buona pratica del lavarsi le mani. A chiarirci l'importanza del gesto e come farlo al meglio, il dott. Stefano Schieppati, direttore medico del presidio di Magenta e Abbiategrasso, e le infermiere Sonia Petazzi e Sonia Bustreo del controllo infezioni dell'Asst Ovest Milanese

«Un gesto importante sia all'interno dell'ospedale, sia nella vita di tutti i giorni – spiega il dottore – perchè moltissime delle malattie infettive trasmissibili si possono trasmettere attraverso il contatto tra le nostre mani contaminate e i pazienti oppure tra una persona e un'altra al di fuori dell'ospedale. All'interno dell'ospedale viene ricordato continuamente di lavarsi le mani così come lo ricordano le politiche di divulgazione dell'OMS: gli operatori sono invitati ad avere un'attenzione quotidiana, costante, da paziente a paziente, in ogni loro intervento sanitario, proprio per evitare che da un eventuale paziente contaminato a un altro non contaminato, ci sia il passaggio del microorganismo». 

Oltre al controllo degli operatori, in ospedale ci sono cartelloni che ricordano sia quando bisogna lavarsi le mani, sia le modalità corrette di esecuzione, «perchè lavarsi le mani come tutti sono abituati a farlo, un po' velocemente e in modo solo rotatorio delle mani, aiuta ma non del tutto. Esiste sia il lavaggio sociale, ovvero quello che tutti possiamo fare per essere sicuri di avere le mani pulite, sia quello che si usa in sala operatoria per essere sicuri che le mani siano libere dal rischio di trasmettere infezioni al paziente operato».

Le infermiere del controllo infezioni sotolineano che «presi della fretta e dall'urgenza, a volte ci si lava le mani in modo superficiale. Nelle mani noi abbiamo due tipi di flora: quella transitoria, ovvero quei microbi che noi percepiamo facilmente, una flora che si prende facilmente ma che è facile debellarla con un lavaggio sociale. Lavaggio che può essere fatto con il sapone dai 45 ai 60 secondi, oppure con un idroalcolico che deve avere una percentuale di alcol superiore al 60% e con questo in 20-30 secondi possiamo togliere la flora transitoria. Nel lavaggio chirurgico invece, il tempo del lavaggio aumenta per togliere anche la flora residente. I nostri corsi utizzano anche strumenti che aiutano a capire se il lavaggio che un operatore fa abitualmente è valido o meno». Tra questi si ricorda l'uso di un idroalcolico fluorescente: le mani vengono lavate e inserite in un box dove è possibile vedere, attraverso una luce particolare, se tutta la mano è stata lavata correttamente, visibile attraverso il colore fluorescente sulla pelle. 

I corsi non vengono svolti solo agli operatori, ma anche nelle scuole: «Su richiesta della scuola abbiamo cercato di istruire i ragazzi delle medie – spiega Sonia – Un'esperienza importante per loro ma anche per noi: i ragazzi intervenivano frequentemente ed erano molto attenti alla spiegazione». Con loro è stato utizzato invece un contenitore dove inserire le mani: dopo tre giorni hanno potuto vedere la crescita dei batteri che avevano nelle mani. 

Come ci si deve quindi lavare le mani per pulirle al meglio, soprattutto prima di mangiare, andare a contatto con bambini o anziani o durante una giornata dove si fa uso di mezzi pubblici? «Innanzitutto bisogna togliere tutti i monili (orologi, braccialetti, anelli) e tirare su bene le maniche. Una volta messo il sapone o l'idroalcolicosi si cominciano a strofinare le mani: palmo contro palmo, intradigitale, la parte sopra del dorso, sia da una parte sia dall'altra, il dorso delle dita contro il palmo opposto, poi si frizionano i due pollici e poi si passano le unghie sul palmo. Se si va a Milano o sui mezzi pubblici, è bene portare con sè un idroalcolico. Se siamo venuti a contatto con liquidi biologici però l'idroalcolico non ha effetto, quindi in questo caso bisogna usare acqua e sapone». 

Redazione
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Pubblicato il 11 Luglio 2018
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