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L’istinto materno non esiste, genitori si diventa

Ne è certa la dottoressa Lorena Vergani, direttore del servizio di psicologia clinica ASST Ovest Milanese

«L'istinto materno non esiste, dopo il parto una donna non è perfetta come raccontano le riviste patinate. La realtà è ben diversa». Ne è convinta la dottoressa Lorena Vergani, direttore del servizio di psicologia clinica ASST Ovest Milanese che oggi, lunedì 7 maggio, ha aperto il convegno “Disturbi perinatali: cambiamenti nel diventare genitori”. L'incontro si é tenuto a Palazzo Leone da Perego, dov'è stato presentato il bilancio del progetto regionale attivo in ospedale per «prevenire le forme psicopatologiche della gravidanza e del dopo parto». 

Secondo Vergani, referente scientifico del corso, sono tanti i miti da sfatare per aiutare le future mamme «a non cadere in ansie e depressioni post partum. I genitori spesso sono come smarriti, con numerose domande sul futuro»

All'incontro, patrocinato dal Comune e dell’associazione “Aiutiamoli”, hanno partecipato l'assessore alle Politiche Sanitarie Ilaria Ceroni, il dottor Guido Stevenazzi, primario del reparto Ostetricia Ginecologia, e la dottoressa Laura Pogliani, a capo del reparto di Pediatria. Ad aprire il dibattito il dottor Giancarlo Iannello, direttore socio-sanitario dell'Asst Ovest Milanese, che ha spiegato: «Questo convegno nasce dalla necessità di aggiornare gli operatori sanitari e socio-sanitari dell'area del dipartimento materno infantile ASST Ovest Milanese. Durante la mattinata di lavoro sono state analizzate e discusse le modalità di intervento elaborate e attuate nell’arco dell’ultimo decennio. Un progetto che evidenzia quanto sia importante lavorare in gruppo con diversi enti: Regione, ospedale e associazioni del territorio. La prevenzione è decisamente importante per contrastare i disturbi perinatali e i risultati ci daranno ragione in futuro».

Secondo la dottoressa Vergani diventare genitori non è automatico, è necessario affrontare un percorso di crescita e preparazione. Il periodo della gravidanza rappresenta il tempo utile per «creare una sorta di ambiente nella propria mente – afferma Vergani -, un luogo sicuro dove il genitore possa accogliere l'idea del nuovo arrivo e in seguito sostenere lo sviluppo del neonato. È un passaggio impegnativo».

Nulla è scontato, soprattutto in un periodo storico in cui le famiglie sono sole: «Non esistono più i cortili e le grandi famiglie dove per necessità si imparava ad accudire i più piccoli – commenta Vergani –. Oggi, parliamo di piccoli nuclei famigliari quasi isolati, senza esperienza alcuna. Madri che decidono di avere figli in tarda età, che devono imparare a conoscere questo essere mettendo da parte le abitudini di una vita. Vanno poi contrastati quei modelli errati che conducono a pensare che sia tutto insito in noi». La maggior parte degli studi ha dimostrato che i sintomi depressivi durante il periodo perinatale variano «dal 10 al 20% e spesso un sintomo presente è l'ansia – spiega la dottoressa Vergani -. Recentemente è emerso quanto sia importante il periodo della gravidanza, durante la quale madre e neonato iniziano ad instaurare una stretta relazione. Già nel grembo materno viene influenzato lo sviluppo cognitivo, affettivo e comportamentale del nascituro».

Vivere una gravidanza serena, tenendo sotto controllo eventuali problemi con il sostegno di figure competenti, è possibile: «Basta chiedere appena c'è il sospetto di un disequilibrio – precisa Vergani -. In futuro divulgheremo anche un piccolo "diario di viaggio", così da poter meglio accompagnare le puerpere che quando arrivano ai corsi hanno nella mente tante domande e dubbi. Per noi sono vincenti la collaborazione e la condivisione delle conoscenze ed esperienze fra le unità di ostetricia, ginecologia, pediatria ed anestesia, oltre che con i consultori presenti sul territorio». 

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 08 Maggio 2018
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