Dopo che le acque si sono calmate, la dirigente scolastica Gabriella Lazzati delle scuole Tosi di via Santa Teresa del Bambin Gesù interviene sul caso di scabbia che tanto ha fatto discutere negli scorsi giorni. L'Ats ha diramato una lettera a tutti i genitori degli alunni della scuola legnanese, in cui veniva richiesta un'attenta osservazione dei loro figli, in caso di manifestazioni cutanee e prurito persistente, soprattutto nelle fessure del corpo. Tutto questo perchè a scuola uno studente ha contratto la malattia.

«Non c'è alcun pericolo per gli alunni – commenta la preside Lazzati –, come hanno assicurato l'operatrice sanitaria e il responsabile della sicurezza, con cui sono sempre stata in contatto. Infatti la scabbia si cura con una crema e difficilmente può avvenire il contagio tra i banchi di scuola. Il pericolo di contagio avviene nel periodo di incubazione, ma nel momento in cui si è manifestata a scuola la persona non era più infettiva. L'Ats per protocollo ha inviato una lettera per prudenza, ma la malattia non si è sviluppata a scuola. La caccia all'untore che si è scatenata è inammissibile. La persona non ha infettato nessuno, ma in una comunità educativa come la scuola, come si può sentire, soprattutto se i giornali enfatizzano la notizia procurando allarmi».

La scabbia è causata da un acaro che lavora sotto la pelle della persona contagiata, procurando un prurito intenso e fastidioso, oltre a eruzioni cutanee. Il contagio può avvenire tra le mura domestiche, tramite rapporti sessuali, l'utilizzo degli stessi indumenti, lenzuola, divani o comunque dormendo insieme alla persona infetta.