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Pazienti fragili, Rsa e Ospedale alleati per curarli

Il reparto Infettivologia di Legnano e le Rsa attivano un protocollo - A spiegarci il progetto il dottor Paolo Viganò direttore della U.O. Malattie Infettive 

Il reparto Infettivologia di Legnano insieme alle Rsa per realizzare una rete a tutela del paziente fragile.

L'ospedale legnanese ha redatto  un protocollo di collaborazione che, per il momento, ha visto l'adesione di cinque Rsa del territorio. E la prima a firmare è stata la Fondazione Sant'Erasmo di Legnano. 

In prima fila il dottor Paolo Viganò direttore della Unità Operativa di Malattie Infettive dell'Asst Milano Ovest il quale ha dato a tutti gli effetti vita a questa speciale rete che ha mosso i suoi primi passi nel 1994 con mirate indagini epidemiologiche. Un'idea che piano piano ha preso forma in un progetto maggiormente definito nel 2015, a seguito di un convengo specifico sul tema. Infine, con l'ultimo incontro denominato "Infettivologia a confronto: percorsi diversi un solo obiettivo" l'alleanza tra Rsa e Ospedale è diventata realtà con l'attivazione di un protocollo. 

L'obiettivo principale è ottimizzare la cura e l'assistenza del paziente fragile così da evitare l'aggravarsi di patologie. La strada è quella del confronto tra medici delle Rsa e gli specialisti dell'Ospedale che mettono a disposizione, oltre all'esperienza rappresentata dal dottor Viganò e dalla sua esperta equipe, anche i laboratori dell'U.O. Microbiologia.

«È necessario evitare che il paziente cronico diventi in un malato acuto da curare al pronto soccorso o nei reparti di Medicina e Infettivologia – spiega il dottor Viganò -. L'obiettivo di questo protocollo è permettere ai pazienti di essere curati adeguatamente prevenendo il peggioramento della patologia. Questo è possibile farlo solo favorendo la sinergia tra medici delle Rsa e specialisti dell'Ospedale attraverso la condivisione di corsi di formazioni e continui confronti sulla modalità di cura del paziente. È arrivato il momento che l'Infettivologia esca dalla sue strutture che "tutelano" la specialità ma limitano gli orizzonti e l'operatività».

Quindi, con l'attivazione dell'innovativo protocollo, le Rsa, non sono più lasciate "sole" nella cura del paziente fragile: «Adesso i dottori delle Rsa potranno confrontarsi con gli specilisti per trovare e applicare i migliori percorsi di cura per i pazienti anziani che rappresentano il malato cronico per eccellenza spiega Giancarlo Iannello, direttore socio sanitario Asst Ovest Milanese -. L'alleanza in questione ci permetterà di ridurre gli accessi in pronto soccorso e di conseguenza i ricoveri inappropriati. La continua comunicazione tra specialisti e medici permetterà anche di ottimizzare la cura del paziente fragile evitando l'utilizzo eccessivo di antibiotici».

Una collaborazione importante, secondo Ianello, che in futuro potrebbe ampliarsi ulteriormente con «la messa a disposizione di posti letto nelle stesse Rsa. Una possibilità quest'ultima che permetterebbe all'Ospedale di appoggiarsi a strutture esterne in caso di pazienti che necessitano di un ricovero temporaneo o riabilitativo. Questo è solo l'inizio».  

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 15 Dicembre 2017
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