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Alzheimer, cinque incontri per non lasciare soli i familiari

"Prendersi cura del malato di Alzheimer" è il nuovo ciclo di incontri di formazione e informazione per familiari e caregiver dei malati di Alzheimer

Cinque incontri destinati a familiari e caregiver dei malati di Alzheimer: con "Prendersi cura del malato di Alzheimer", iniziativa promossa dall'associazione "A…per non dimenticare", da Famiglia Legnanese, dalla Fondazione Ospedali e dalla Fondazione Sant'Erasmo con il patrocinio del Comune di Legnano, continua il percorso di formazione e informazione iniziato lo scorso anno con “Stammi vicino – quando i genitori diventano figli” (qui il servizio). 

L'Alzheimer è una patologia che coinvolge ormai l'1% della popolazione mondiale, addirittura il 2% se nel dato epidemiologico ricomprendiamo anche le fasi più lievi della malattia. Senza contare che un censimento vero e proprio è quasi impossibile, perchè ancora oggi spesso non si arriva ad una diagnosi conclamata.

E allora la sfida per la società civile non può che essere quella di costruire una rete inclusiva per malati e familiari, una rete di supporto che possa farsi carico delle ripercussioni materiali e morali che la malattia porta con sè.

Proprio quello che si propongono di fare i promotori del corso, da anni impegnati in progetti «finalizzati – come ha sottolineato Carla Pettenati, medico neurologo e geriatra – a migliorare la qualità di vita dei pazienti, perché se un familiare è consapevole, conosce e si muove meglio nella rete dei servizi, il risultato è una miglior assistenza». Migliorando in parallelo anche la qualità di vita del caregiver, che, come ha sottolineato Patrizia Perrone, direttore dell'Unità Operativa di Neurologia di Legnano, «oltre a prendersi cura del malato è spesso chiamato anche a farsi carico di scelte sanitarie per quest'ultimo» e per fortuna negli ultimi anni gode di una sempre maggiore considerazione da parte delle istituzioni ospedaliere e, con il nuovo piano per le fragilità, anche da parte di Regione Lombardia.

«La malattia di Alzheimer – ha sottolineato l'assessore alle politiche sociali Ilaria Ceroni – rappresenta una grande sfida, per il mio assessorato e per tutti gli attori seduti a questo tavolo: quando si parla di patologie come questa, infatti, dove la clinica può arrivare solo fino ad un certo punto, abbiamo il dovere di integrarci per farci carico in modo veramente attivo della malattia. Il Comune di Legnano sta anche pensando ad un centro diurno per malati di Alzheimer, anche se ci sono tempi da rispettare e valutazioni che ancora devono essere fatte».

Un'idea, quella del centro diurno, che piace molto a Laura Viganò Colombo, presidente dell'associazione "A…per non dimenticare": «Anni fa ho sentito parlare di una donna di Monza che ha aperto un centro diurno per malati di Alzheimer dopo aver curato la propria madre. Mi è venuta l'idea di invitarla ad una conferenza, era la prima volta che si parlava di questo problema e le persone che sono venute ad ascoltare erano davvero tantissime: vedendo tutte queste famiglie coinvolte, mi sono lanciata in questo progetto. Sono partita con l’idea del centro diurno, ci sono state delle difficoltà, ma ora mi sento molto molto più speranzosa: la rete che abbiamo costruito inizia a dare risultati».

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 04 Ottobre 2017
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