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Vaccini obbligatori, cosa dice la circolare del Ministero

 Il ministero alla Salute ha pubblicato la circolare che spiega il provvedimento sui vaccini obbligatori

 Il ministero alla Salute ha pubblicato la circolare che spiega il provvedimento sui vaccini obbligatori

Per quest'anno, entro il 10 settembre le famiglie devono andare dal pediatra o all'azienda sanitaria a prendere tutte le certificazioni e poi portarle alla scuola per l'iscrizione.

Le 10 vaccinazioni obbligatorie. Il decreto introduce come obbligatorie l'anti poliomielite, anti difterite, anti tetanica, anti epatite B, anti pertosse, e anti emofilo B (esavalente) che si fanno al terzo mese di vita. Seguono anti morbillo, parotite, rosolia e varicella. Non tutti i bambini nati dal 2001 al 2017 dovranno però farle tutte, perchè per ogni classe di età verranno considerate solo le vaccinazioni previste a suo tempo dal piano vaccinale. Va specificato che l'obbligo vale anche per i richiami. 

I bambini immunizzati. Chi ha preso una malattia ed è così immunizzato "naturalmente" adempie all'obbligo vaccinale di solito attravverso la somministrazione di vaccini in formulazione monocomponente. Se però questo tipo di prodotti non sono disponibili in commercio, la profilassi sarà completata con vaccini combinati, "che non sono controindicati nei soggetti che hanno già contratto la malattia". I vaccini possono essere comunque omessi o differiti se c'è un pericolo per la salute dell'individuo, colpito da una malattia cronica o momentanea che rende pericoloso l'utilizzo di quei farmaci.

Mancato adempimento. E' la Asl ad accertare chi non rispetta l'obbligo di fare la vaccinazione, controllando l'anagrafe sanitaria dove devono confluire anche i dati delle iniezioni fatte da pediatri e medici di famiglia. A quel punto avvia la procedura per fare il recupero della vaccinazione.Il ministero invita le Regioni a predisporre prima possibile quella procedura dai medici e pediatri convenzionati. Se una Asl accerta che un bambino non è in regola, convoca la famiglia e li invita a vaccinare, consegnando anche materiale informativo. Se i genitori non rispondono, vengono riconvocati con una raccomandata in cui li si invita a un colloquio. Se i genitori non si presentano o comunque dopo aver fatto il colloquio non vaccinano, viene contestato l'inadempimento dell'obbligo vaccinale. A quel punto sarà comminata la sanzione da 100 a 150 euro. La sanzione riguarda tutti gli eventuali vaccini mancanti non sarà comminata ogni volta all'inizio di ciascun anno scolastico se la violazione resta la stessa. Caso diverso è se la violazione riguarda un altro vaccino. Se l'inadempienza riguarda un bambino che va al nido o alla materna, scatta il divieto di frequentare.

Presentazione dei documenti alle scuole. "I dirigenti scolastici delle istituzioni del sistema nazionale di istruzione e i responsabili dei servizi educativi per l’infanzia, dei centri di formazione professionale regionale e delle scuole private non paritarie – è scritto nella circolare – sono tenuti all’atto dell’iscrizione del minore di età compresa tra zero e sedici anni e del minore straniero non accompagnato, a richiedere ai genitori" di presentare la documentazione delle avvenute vaccinazioni obbligatorie. Va presentata la copia del libretto vaccinale vidimato dalla Asl o il certificato vaccinale oppure l'attestazione della Asl che dice che il bambino è in regola o comunica l’esonero, l’omissione o il differimento delle vaccinazioni obbligatorie per motivi di salute». E' anche possibile presentare la prenotazione delle dimostrazioni mancanti presso i servizi dell'azienda sanitaria. La documentazione va presentata entro il termine previsto per l'iscrizione a scuola (salvo che per l'anno in corso). Un'altra possibilità è quella di presentare un'autocertificazione della regolarità delle vaccinazioni per potersi iscrivere. Poi c'è tempo fino al 10 di luglio di ogni anno per portare la documentazione originale.

L'aiuto delle Asl. «La  ASL territorialmente competente – è scritto nel documento – supporterà i dirigenti scolastici delle istituzioni del sistema  nazionale di istruzione e i responsabili dei servizi educativi per l’infanzia, dei centri di formazione  professionale regionale e delle scuole private non paritarie nella valutazione dello stato vaccinale dei minori, con modalità organizzative decise a livello regionale o locale, anche mediante la sottoscrizione di convenzioni e accordi tra gli Uffici Scolastici Regionali e le Regioni, con lo scopo di semplificare gli adempimenti in capo alle famiglie e alle istituzioni scolastiche, nel rispetto della normativa».

Le novità dall'anno scolastico 2019-2020. Il ministero, e le Regioni, contano nel 2019-2020 di semplificare il sistema per le famiglie e per le scuole. Come visto da quell'anno "i dirigenti scolastici delle istituzioni del sistema nazionale di istruzione ed i responsabili dei servizi educativi per l’infanzia, dei centri di formazione professionale regionale e delle scuole private non paritarie, sono tenuti a trasmettere alle Asl territorialmente competenti, entro il 10 marzo di ogni anno, l’elenco degli iscritti, per l’anno scolastico o per il calendario successivo a quello corrente, di età compresa tra zero e sedici anni, inclusi i minori stranieri non accompagnati. Le Asl provvederanno a restituire gli elenchi, entro il 10 giugno, indicando i soggetti non in regola con gli obblighi vaccinali che non ricadono nelle condizioni di esonero, omissione o differimento delle vaccinazioni e che non abbiano presentato formale richiesta di vaccinazione alla Asl competente". In questo modo le famiglie non dovranno più fare niente, penseranno a tutto i servizi pubblici. Una soluzione che, come visto, l'Anci voleva adottare da subito. Alcuni sistemi regionali però non sono in grado di partire ora.

L'anno scolastico 2017-2018. In via transitoria si prevede per quest'anno che la documentazione alla scuola vada presentata entro il 10 per nidi e materne e entro il 31 ottobre per le scuole dell'obbligo.

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 21 Agosto 2017
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