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Le manovre di disostruzione pediatrica in semplici passaggi

Conoscere le tecniche di disostruzione pediatrica (da pochi mesi di vita agli 8 anni) è importante e può salvare la vita

Conoscere le tecniche di disostruzione pediatrica è importante e può salvare la vita. La Croce Rossa di Legnano, nella puntata di Smart News, ci mostra come procedere in caso di soffocamento di un bambino, dai pochi mesi di vita agli 8 anni di età.

Innanzitutto, bisogna sapere che gli oggetti più pericolosi sono quelli tondeggianti e lisci, che potrebbero essere accidentalmente ingeriti dal bambino e entrare nelle vie respiratorie. Parliamo, per esempio, di wurstel, pomodorini, ma anche le parti piccole e rotonde dei giocattoli che si staccano. L'ostruzione può essere parziale: in questo caso il bambino respira ma tossisce, perchè l'oggetto trova il passaggio delle vie aeree ma non totalmente. Più pericolosa è l'ostruzione completa dove l'oggetto ostruisce totalmente il passaggio dell'aria: il bambino è sveglio ma non respira e non emette suoni, porta se riesce le mani alla bocca, dita e labbra diventano bluastre e in questo caso è importante agire subito e velocemente. 

«Va chiamato immediatamente aiuto – spiega Eljenne, volontario della Croce Rossa -, attirando l'attenzione dei vicini, che chiamino loro l'ambulanza, perchè noi dobbiamo agire. Prendiamo il bambino, lo portiamo sul nostro avambraccio, lo afferriamo per le parti ossee della bocca e degli zigomi e cerchiamo di mettere la testa in posizione più bassa rispetto al sedere. Iniziamo con 5 colpi interscapolari, con via di fuga laterale, quindi con la mano si va a colpire in mezzo alle scapole facendo uscire la forza di lato per non colpire la testa. Sono 5 colpi decisi ma sapendo dosare la forza. Fatto questo, giriamo il bambino e controlliamo in bocca per vedere se c'è qualcosa che è fuoriuscito. Se non dovesse ancora respirare, procediamo con 5 compressioni toraciche. Può far paura dover fare questo, ma si tratta semplicemente di abbassare il torace mettendo due dita sullo sterno, perpendicolari a 90 gradi rispetto al torace, per abbassarlo con compressioni lente e veloci. L'intento della manovra è sempre quello di causare una tosse artificiale. Continuiamo ad alternare 5 colpi interscapolari con le compressioni fermandoci non appena il bambino inizia a respirare e sputa l'oggetto». Nel 90% dei casi, i primi 5 colpi sono sufficienti. Se il bambino diventa incosciente, lo si adagia su un piano rigido e si deve chiamare subito il 112, se non è già stato fatto. In ogni caso, è bene portare il bambino al pronto soccorso dopo aver completato efficacemente le manovre. Questa è una proceduta da effettuare su un bambino fino all'anno di età, di 10 kg e 75 cm, che si possa mettere sul braccio. 

Su un bambino più grande, dopo aver chiamato aiuto, «mettersi dietro il bambino, stando attenti a non avere il nostro viso dietro la sua testa, poi prendiamo il collo passando la mano sotto la sua ascella e mettiamo il bambino sulla nostra coscia, portando la testa in posizione più bassa rispetto al resto del corpo. Per prima cosa bisogna procedere con i 5 colpi interscapolari senza colpire la testa. Se ancora non dovesse respirare, scopriamo il torace, tastiamo le costole con il pollice fino a trovare punto dove si congiungono. Con l'indice cerchiamo l'ombelico e andiamo a formare una C, l'altra mano la chiudiamo a pugno con il pollice all'interno della C, afferriamo il pugno con la mano e facciamo la manovra di Heimlich, cioè copressioni verso l'interno e l'alto. In questo modo spingiamo il diaframma verso l'alto per causare la tosse». Le manovre vanno alternate fino a quando il problema non si risolve. Anche in questo caso, il problema si può risolvere con le prime 5 pacche interscapolari. Se il bambino diventa però incosciente, bisogna, anche in questo caso, adagiarlo su un piano rigido e chiamare subito il 112.

Dopo aver visto come procedere in caso di soffocamento di un bambino, è bene ricordare anche cosa non si deve assolutamente fare. Non bisogna mettere in bocca le dita per tirare fuori l'oggetto, perchè «se non siamo sicuri di poterlo afferrare dal dietro e portarlo fuori, rischiamo di mandarlo ancora di più in profondità.Sorpattutto per i bimbi piccoli sotto l'anno poi, non va capovolto il bambino per colpirlo ripetutamente sulla schiena. La testa deve sempre essere mantenuta in una posizione neutra, salvaguardando il rachide cervicale. Invece, colpendo il bambino sulla schiena creiamo un movimento dondolante della testa che potrebbe essere molto pericoloso»

Sotto, il video dello Smart News salute con l'intervista a Eljenne e la dimostrazione di Mariella, due volontari della Croce Rossa di Legnano. 

Redazione
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Pubblicato il 27 Luglio 2017
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