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«Allarme Morbillo: è criminale non vaccinare i propri figli»

 Ne è convinto il medico legnanese Pierangelo Clerici, presidente AMCLI

«È davvero criminale non fare vaccinare i propri figli». Ne è convinto Pierangelo Clerici, presidente AMCLI e direttore del reparto Microbiologia dell'Ospedale di Legnano intervenuto a pochi giorni dal ufficializzazione del bilancio sulla diffusione delle infezioni di morbillo e del conseguente dibattito sul tema della vaccinazione infantile.

In Italia, nel mese di gennaio 2017, sono stati segnalati 238 casi di morbillo in 15 Regioni: l’83.2% si è verificato in Piemonte, Lombardia, Lazio e Toscana. L’88% di pazienti non era vaccinato e l’ 8,3% aveva effettuato una sola dose di vaccino. Sono stati riportati focolai che hanno coinvolto le famiglie, l’ambito scolastico e nosocomiale. Per circa il 50% di pazienti è stato necessario il ricovero.

Un quadro davvero preoccupante che secondo il medico è frutto «della criminale campagna contro le vaccinazioni». Già perchè, secondo gli studi scientifici, l’eliminazione della trasmissione endemica del virus può essere raggiunta solo esclusivamente con coperture vaccinali di almeno il 95%. 

Da più di 50 anni è disponibile un vaccino efficace contro il morbilo eppure il "Centers for Disease Control and Prevention (CDC)" ogni giorno conta nel mondo circa 400 morti, 16 ogni ora a causa del morbillo. «In Italia – aggiunge Clerici – nel 2016 sono stati registrati 844 casi di morbillo di cui il 41% ha riportato almeno una complicanza che ha richiesto il ricovero in ospedale ed in particolare sono stati accertati casi di polmonite, epatite, insufficienza respiratoria, encefalite, convulsioni e altro. Tutte le fasce di età sono state coinvolte nelle complicanze dovute al morbillo, dai neonati, ai bambini anche molto piccoli, ai giovani adulti, fino agli anziani».

Il morbillo, come noto, è una malattia altamente contagiosa causata da un virus. La trasmissione avviene per via aerea e l’infezione dopo circa 10 giorni di incubazione si manifesta inizialmente con febbre, tosse e congiuntivite seguiti da un caratteristico esantema maculo-papulare. La malattia si risolve generalmente in maniera spontanea ma in alcuni casi può dar luogo a complicanze severe come: otite, diarrea, polmonite o encefalite.

«Per il raggiungimento dell’obiettivo eliminazione è necessario disporre di un sistema di sorveglianza efficace – commenta Clerici -. Un sistema che sia in grado di garantire una sorveglianza di laboratorio di elevata qualità, quindi di garantire una tempestiva ed affidabile conferma di casi e focolai di morbillo. A tal fine il Laboratorio Nazionale di Riferimento per il Morbillo e Rosolia dell’Istituto Superiore di Sanità di concerto con il Ministero della Salute ha istituito nel 2016 la Rete di Laboratori Subnazionali di Riferimento denominata MoRoNet. A questo network italiano partecipano alcuni laboratori di Microbiologia dell’AMCLI, dislocati su tutto il territorio nazionale, accreditati alla rete secondo le indicazioni e gli standard previsti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dal PNEMoRc». 

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 23 Marzo 2017
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